Margherita: il nome che mi ricorda l’erba alta e le ginocchia sbucciate

Margherita: il nome che mi ricorda l’erba alta e le ginocchia sbucciate

La prima Margherita che ho conosciuto aveva una risata contagiosa. Di quelle che inizi a ridere anche tu, senza capire bene perché. Aveva i capelli lunghissimi, sempre un po’ arruffati, e parlava veloce. Un giorno la vidi mentre faceva una corona con i fiori raccolti dietro scuola. Indovina quali? Esatto: margherite. E io, che portavo un nome corto e spigoloso, pensai che Margherita fosse un nome troppo bello per essere vero. Eppure è vero. È proprio questo il bello. Non ha bisogno di apparire raro, esotico, complicato. Margherita è un nome che non si dà arie, eppure resta nella testa. E nel cuore.

Non è un fiore da giardino

C’è chi pensa a una margherita e immagina subito quei fiorellini da disegno dei bambini. Petali bianchi, centro giallo, niente di speciale. Ma hai mai provato a guardarla davvero?
Cresce dove vuole. Tra i sassi, ai bordi delle strade, nei campi dimenticati. Non chiede nulla. Eppure è lì, dritta, ogni volta che il sole torna. Non si lascia spezzare dal vento. Si piega e si rialza. Un po’ come certe bambine, no? Quelle che non si fanno notare subito, ma che quando le conosci… ti chiedi come hai fatto a non vederle prima.

Margherita è un nome così. Umile, ma testardo. Leggero, ma che resta. E poi diciamolo: è impossibile pensarlo senza sentire l’odore dell’erba tagliata. O senza tornare, anche solo per un secondo, a quell’età in cui si strappavano i petali uno a uno: m’ama, non m’ama, m’ama…

Una perla nascosta

Ora, se andiamo a scavare — e io l’ho fatto, lo ammetto — scopriamo che Margherita non nasce nei prati. Prima ancora di essere fiore, era perla. In greco margarites, in latino margarita, insomma… uno di quei nomi che viaggiano da secoli senza perdere significato.

E questa cosa della perla, secondo me, ha senso.
Una perla non è mai urlata. Non luccica come l’oro, non attira come un diamante. Però è lì, perfetta, senza bisogno di tagli o correzioni. Nascosta dentro una conchiglia. Ci vuole pazienza per trovarla. Ma quando la trovi, te la tieni stretta. Un po’ come certe persone. O certi nomi.

Non segue la moda. La ignora

Negli ultimi anni ho sentito di tutto: Zoe, Mia, Arya, Luna, Alma… nomi brevi, veloci, che stanno bene su un profilo Instagram.
Margherita no. Non è corta, non è “moderna”. Ma se ci fai caso, **non è nemmeno fuori moda**. Perché? Perché non le importa. Va per la sua strada. Fa quello che vuole.

Conosco una mamma che ha chiamato così la figlia per ricordare la nonna. E un’altra che l’ha scelto perché ama i fiori. Un’amica, invece, lo ha messo alla sua bambina perché era “dolce ma non sdolcinato”. Tutte motivazioni diverse, tutte vere.

E poi, diciamolo: è un nome che può diventare mille cose. Marghe. Rita. Ghita. Marghy. E poi di nuovo Margherita, quando serve sentirsi chiamare per esteso. Come quando si torna a casa dopo una giornata lunga e qualcuno ti chiama con affetto e rispetto insieme.

Non è solo un nome. È un’immagine

Quando penso a una bambina che si chiama così la immagino da grande, mentre prende un treno da sola, con uno zaino sulle spalle e nessuna voglia di spiegare dove sta andando. Ma lo sa lei. E le basta.

Una pizza, una regina e una scienziata

Sì, lo so. Non è la prima cosa a cui pensi. Ma è impossibile non citarla: la pizza Margherita. È stata dedicata alla regina Margherita di Savoia. E poi c’è lei, Margherita Hack. La scienziata che guardava le stelle senza mai staccarsi dalla terra. Una mente brillante, una voce diretta, una donna che non aveva bisogno di compiacere. Anche questo dice qualcosa sul nome: sa essere tenero, sì. Ma anche fortissimo.

E se fosse proprio quello giusto?

Se stai aspettando una bambina, o se hai appena partorito e stai cercando il nome che “la guarda in faccia”, come dicono certe nonne… prova a sussurrarlo. Chiudi gli occhi. Dillo piano: Margherita.

Come ti suona?

Se ti fa sorridere, se senti un calore nello stomaco, se pensi a una bicicletta appoggiata a un muretto in estate… allora forse ci sei. Hai trovato il nome che non ha bisogno di colpire per restare. Che non è di moda, ma è tuo. E forse, senza saperlo, era già suo da sempre.

 

 

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