Le scuole sono ormai iniziate quasi per tutti, dalla scuola dell’infanzia fino alle superiori. Ma, ricordiamo che c’è quella fascia di bambino, al di sotto dei tre anni e che anche loro stanno per iniziare un importante percorso di crescita e autonomia: l’asilo nido. Questo passaggio, soprattutto per i genitori, spesso è carico di ansie, aspettative, paure e tensioni. Ma, oltre alla preoccupazione legata alla nuova routine ecco che è giusto ricordare che esistono asili nido pubblici, dunque convenzionati per cui bisogna presentare domanda e rientrare in una graduatoria, e asili nido privati. Questi ultimi sono facilmente accessibili, in quanto non necessitano di alcuna selezione inizia, se non legata al numero di bambini che la struttura può ospitare per legge. L’asilo nido privato è la soluzione più diffusa tra i genitori che lavorano, bisogna però fare i conti sulla spesa. Quindi, vediamo insieme come favorire l’ingresso al nido del piccolo e quanto può costare la retta.
Inserimento nido: come favorirlo?
Spesso il trauma maggiore è quello vissuto dai genitori, piuttosto che dai bimbi. I bambini, per la loro stessa natura, sono più inclini ad accettare di buon grado i cambiamenti e adattarsi di conseguenza. Ciò non significa che il distacco non sia un momento cruciale. Di conseguenza, è bene affrontare questo momento così delicato con le giuste informazioni, in modo da renderlo un passaggio quanto più possibile naturale. Il passaggio al nido deve esser visto non come un “parcheggio” dove la mamma che lavora lascia il bambino nelle ore in cui non è presente, ma come uno stimolo per il bambino e la possibilità di socializzare con coetanei e maestre che hanno gli strumenti giusti per indirizzarli. Quindi, quando si accompagna il bambino al nido e lo si lascia nelle mani delle operatrici, i genitori devono essere i primi a vivere questo distacco serenamente, salutandoli con voce calma e rassicurante, evitando di scappare via non appena il bambino distoglie lo sguardo. In ogni caso, è importante (per quanto possibile) non forzare il distacco. Ogni bambino ha i suoi tempi, che vanno in ogni caso rispettati.
Quanto costa l’asilo nido privato
La rivista Altroconsumo ha realizzato un’inchiesta, sempre attuale, che ha coinvolto 350 nidi privati di otto città italiane (Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma e Torino). L’importo si aggira intorno ai 620 euro mensili (inclusi pasti, pannolini e spese di iscrizione) per il numero massimo di ore frequentabili in media, cioè 10. Nel caso in cui il bambino frequentasse il nido «part-time», cioè in media 5 ore, la retta mensile è in media di 480 euro. Il costo è variabile nelle città prese in esame e mostra il divario tra Nord e Sud: la città più cara è Milano, quella più economica è Palermo. Una somma importante sul bilancio famigliare a cui spesso le famiglie non possono sottrarsi. Ricordiamo, però, che dal 2016 le famiglie hanno la possibilità di fare domanda per richiedere il bonus nido per il pagamento di rette per la frequenza di asili nido pubblici e privati autorizzati.