La gestione dei bambini durante le ore di lavoro dei genitori richiede un’organizzazione che spesso si avvale dell’aiuto dei nonni, ma non sempre è possibile affidarsi completamente a loro. Oltre alla scuola, i bambini hanno spesso attività extrascolastiche e uscite con gli amici. In questi casi può essere utile assumere una persona che possa prenderli in carico e occuparsi di loro quando la famiglia non è disponibile. La baby sitter è un’ottima soluzione quando i genitori, nonni o altri familiari conviventi non possono prendersi cura dei bambini per un certo periodo di tempo. La babysitter lavora solitamente in casa, ma può anche essere disponibile altrove.
Cosa fa una baby sitter
Il babysitting non è solo un lavoro per giovani studenti, ma può essere una soluzione pratica e conveniente per i genitori che necessitano di assistenza per i propri figli quando non possono stare con loro. Nella maggior parte dei casi, fortunatamente, si tratta di professionisti qualificati e affidabili che offrono questo servizio a tempo pieno o parziale. La cura dei bambini richiede una persona competente e professionale, con le giuste qualità e competenze per garantire la loro sicurezza. Quindi, quando ci si trova di fronte al classico annuncio “cercasi babysitter” è fondamentale che entrambe le parti agiscano con attenzione e serietà. Affidare i propri figli a una persona esterna alla famiglia richiede un grande livello di fiducia e non è una decisione presa alla leggera, poiché si tratta della quotidianità dei bambini. Il ruolo di sostituto genitore richiede sempre più referenze per garantire la sicurezza dei bambini affidati, spesso ottenute tramite il passaparola.
Babysitter lavoro riconosciuto dal Contratto Collettivo Nazionale
Visto che la studentessa che si occupa dei bambini nel tempo libero non è più considerata la sola opzione disponibile, è importante prendere sul serio questa figura e garantire una retribuzione adeguata e l’adeguato inquadramento contrattuale per chi svolge questo ruolo , seguendo le direttive del Contratto Collettivo Nazionale. In base alle ore previste e all’età e al numero dei bambini di cui deve occuparsi, è prevista una retribuzione da rispettare.
Quanto pagare una baby-sitter
Il Contratto Collettivo Nazionale prevede che la baby sitter debba essere inquadrata, con una maggiorazione della retribuzione minima per i bambini di età inferiore ai 6 anni. La paga oraria minima per il lavoro di baby sitter è di 6,99 euro. Inoltre, viene prevista una maggiorazione di 79 centesimi all’ora per la cura dei bambini sotto i 6 anni. Il contratto prevede anche un mese di ferie pagate e un numero variabile di giorni retribuiti in caso di malattia, in base all’esperienza lavorativa.
Come pagarla
Nonostante la babysitter svolga un lavoro importante, molte famiglie non le riconoscono tale ruolo e spesso la retribuiscono in modo irregolare. Ciò può comportare rischi legali per la famiglia e impedire alla babysitter di godere dei suoi diritti. Esistono tuttavia diverse soluzioni alternative per il pagamento che possono evitare questi problemi. Tra le modalità di pagamento più diffuse, troviamo: libretto Famiglia, assunzione tramite CCN, oppure assunzione tramite agenzia specifica.