E’ vero: la legge permette alle future mamme di non mettere la cintura di sicurezza alle donne in gravidanza ma solo in determinate condizioni, che non sono poi così chiare a tutti quali potrebbero essere.
Dev’essere compreso da molte mamme in dolce attesa che si può e si deve indossare la cintura e nel modo più corretto possibile, durante tutta la gravidanza, fino al giorno del parto.
In questo articolo vi diremo tutto quello che dovete sapere per vivere questa condizione in totale serenità e guidare in gravidanza senza paure.
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La legge sulla cintura di sicurezza in gravidanza
L’articolo 172 del Codice della Strada, permette alle donne incinte che si trovano “in condizioni di rischio particolari” e certificate da un ginecologo, l’esonero totale dall’uso delle cinture di sicurezza.
Una richiesta che spesso le mamme all’ultimo trimestre di gravidanza, quando la pancia diventa più ingombrante.
Ma è bene ricordare che in realtà non ci sono oggi conoscenze sui quali basarsi per dire che esistono le condizioni di rischio per non utilizzare le cinture di sicurezza .
Anzi, i benefici conseguenti l’impiego anche in fase gestazionale, della cintura di sicurezza durante i viaggi in macchina, anche per brevi spostamenti, sono molteplici.
Sempre per legge sono possibili esoneri in particolari condizioni di rischio, certificate dal ginecologo di fiducia, ma in pratica si può portare la cintura sempre.
L’uso della cintura non è escluso, ma anzi è raccomandato durante la gravidanza, affermano dall’ACI.
Anzi molti ginecologi consigliano di richiedere l’esenzione solo perché la pancia è diventata voluminosa e scomoda, come fanno moltissime donne. Visto che mettendo su di una bilancia i rischi nell’indossarla e i rischi nel non indossarla, sarebbero molti di più e pericolosi quest’ultimi.
Cintura in gravidanza: modalità
Nel primo trimestre di gravidanza
Molte mamme hanno in comune la paura che le cinture di sicurezza possano causare un aborto spontaneo. Ma è comprovato quanto sia scorretto questo pensiero, perché , la cintura non è vicina all’utero e quindi in caso di urto non ci sono problemi.
La cintura sicurezza potrebbe causare problemi in caso di violento impatto, quindi solo se c’è un grave incidente., perché si blocca per evitare che il corpo si muova in avanti e vada a sbattere contro il sedile di fronte o sfondi il parabrezza, esercitando una pressione su tutto il corpo, che coinvolge anche la parete addominale.
Nel secondo e terzo trimestre di gravidanza
In questo caso la parete addominale è molto vicina a quella uterina e ci possono essere ripercussioni che, nel peggiore dei casi, provocherebbero un distacco della placenta e un parto pretermine.
Ma così anche non avere la cintura allacciata potrebbe portare alle solite conseguenze, e anche molto peggiori, come un serio trauma per la madre, oltre che sul bambino.
Non è poi semplice imputare con certezza alla cintura di sicurezza un parto pretermine:che potrebbe essere causato anche dallo spavento della mamma per l’urto.
Vari studi mostrano una chiara associazione fra non utilizzare le cinture di sicurezza in gravidanza e l’aumento della frequenza di esiti avversi per la mamma e per il feto, tra i quali:
- distacco della placenta,
- parto pretermine,
- rottura prematura delle membrane
- mortalità fetale
Come mettere la cintura nel modo corretto
Allora si, la cintura va messa sempre fino alla fine della gravidanza, ma come? La posizione della cintura in modo corretto, quindi che deve risultare comoda e sicura, è presente anche in un articolo pubblicato sull’American Family Physician:
- la cintura bassa deve essere messa più in basso possibile, sotto la pancia e mai sopra;
- la cintura alta deve passare fra i seni e di lato alla pancia, lontana dal collo;
- la cintura va utilizzata anche in presenza di airbag, che va tenuto attivo perché offre una protezione maggiore;
- il sedile va spostato molto all’indietro, il più possibile; ci deve essere una distanza di almeno 25 centimetri fra lo sterno della donna e il volante (se la mamma guida in gravidanza) o il cruscotto (se la mamma è passeggera).
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