Le infezioni uterine, come la Clamidia, possono causare problemi di fertilità, le infezioni genitali femminili vaginali, come la Candida, sono più fastidiose, ma non interferiscono con il concepimento.
Quali i sintomi da considerare in caso di desiderio di avere un figlio e quali consigli seguire su come intervenire.
Circa un terzo dei casi di infertilità che vediamo dipende da infezioni genitali femminili o infezioni genitali maschili, quindi dell’apparato riproduttivo: quindi se siete alla ricerca di una gravidanza o volete salvaguardare la possibilità di averne una in futuro, visto che non tutte le infezioni sono ugualmente pericolose per la fertilità, cerchiamo di fare chiarezza.
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Infezioni uterine o infezione vaginale: quale la più rischiosa?
Senza dubbio le infezioni uterine sono le peggio, perché possono ostacolare la gravidanza, in quanto il ruolo del muco cervicale è messo a repentaglio.
Quindi sono le infezioni uterine quelle che maggiormente possono causare problemi di fertilità perché interessano il collo dell’utero e perché sono provocate da microrganismi come la Clamidia, il micoplasma o l’ureoplasma: si trasmettono sessualmente e in genere non danno sintomi, per cui a volte non si diagnosticano e non si curano.
Solo qualche volta possono comportare un po’ di febbre e di dolore pelvico
Perché le infezioni ostacolano la gravidanza
Queste infezioni, singole oppure causate da più batteri contemporaneamente, possono provocare un’infiammazione cronica dell’endometrio, il tessuto di rivestimento interno dell’utero e l’infiammazione può impedire l’impianto dell’embrione, o a portare ad aborti ripetuti nel primo trimestre.
Alcune infezioni, e in particolare quella da Clamidia, può portare a danni anatomici: chiusura delle tube ad esempio, che impedisce direttamente il concepimento.
Il ruolo del muco cervicale: le infezioni cervicali possono ostacolare il concepimento modificando le caratteristiche, e in particolare il pH, del muco cervicale? Si e rendono l’ambiente del collo dell’utero ostile alla sopravvivenza degli spermatozoi, provocandone la morte.
Anche se le stesse infezioni sono presenti non solo nella donna, ma anche nel suo compagno – infezione genitali maschili- , provocando anomalie nella composizione del liquido seminale, gli spermatozoi non sono di qualità e la motilità limitata.
Diagnosi delle infezioni cervicali
Per la diagnosi occorre un tampone cervicale, non basta il semplice tampone vaginale, non è un esame di routine e non rientra tra gli esami preconcezionali,quindi va richiesto e prescritto dal ginecologo solo se la coppia ha problemi di concepimento .
Infezioni vaginali cure
Una volta individuato il germe responsabile, le infezioni cervicali si curano con antibiotici specifici. Ricordate che sono tutte curabili. Certo è che se si arriva alla terapia dopo anni dall’insediamento dall’infezione, non è detto che si possano eliminare i danni che l’infezione ha provocato.
Sono innocue per il concepimento le infezioni che coinvolgono il canale vaginale, come le infezioni micotiche, ad esempio la Candida, o batteriche, come la Gardnerella, lo Streptococco e l’Escherichia Coli, che sono di provenienza intestinale e possono colonizzare vagina e vescica passando attraverso i vasi linfatici.
Di solito hanno sintomi evidenti, come:
- bruciore,
- prurito
- perdite maleodoranti
In tal caso la diagnosi è certa.O altrimenti si ricorre ad un tampone vaginale, che permette di identificare con precisione il batterio o il fungo responsabile.
Si possono curare con pomate ed ovuli specifici, e solo nei casi più ostinati possono rendersi necessarie terapie per bocca.
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