Placenta posteriore: cosa vuol dire? Ci sono dei rischi?

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Placenta posteriore: cosa vuol dire? Ci sono dei rischi?

Ti hanno detto hai la placenta posteriore cosa vuol dire? Che differenza c’è con la placenta anteriore e con quella posteriore bassa? Tante domande che meritano una risposta. La posizione della placenta dipende da dove avviene l’impianto. Scopriamo meglio cosa significa. 

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Cosa significa placenta posteriore

Poiché la posizione della placenta dipende da dove avviene l’impianto, nel caso della posizione placenta posteriore l’impianto avviene sul retro dell’utero verso la colonna vertebrale. C’è da dire però che nella maggior parte dei casi la posizione della placenta non ha alcuna influenza negativa sul decorso della gravidanza e su un normale parto naturale. L’unico caso in cui sorgono problemi è quando la placenta è previa e centrale e quindi è necessario procedere con un parto cesareo. Sorge allora spontaneo la domanda: perché è importante sapere la posizione della placenta? 

Gravidanza placenta posteriore rischi

E’ importante sapere la posizione della placenta sia per la futura mamma che per il ginecologo quando si fa l’amniocentesi. Si tratta di un esame invasivo ma molto sicuro che può diventare complicato da fare nel caso di placenta anteriore, ma non ci sono complicazioni nel caso di quella posteriore. 

Placenta posteriore

Placenta posteriore villocentesi

Per quanto riguarda la villocentesi in caso di placenta posteriore presenta un rischio di aborto inferiore a tre punti percentuali. Perché? Perché in caso di placenta anteriore per sottoporsi a questo esame è necessario l’inserimento di un ago guida (ai quali si aggiungono, però, due aghi per il prelievo), quando la placenta è posteriore basta invece un solo ago per raggiungere il piatto coriale e un altro ago per il prelievo dei villi. 

Placenta posteriore bassa 

La posizione della placenta viene individuata mediante ecografia dal medico verso metà gravidanza, tra la 18esima e la 21esima settimana di gestazione. La placenta può essere collocata:

  • nella parte superiore ovvero sul fondo dell’utero (placenta fundica), dove per fondo dell’utero si intende la parte opposta alla cervice uterina.
  • nella parte laterale destra o sinistra dell’utero
  •  nella parte anteriore (tra la pancia e il bambino) e in questo caso si parla di placenta anteriore
  • nella  parte posteriore dell’utero, vicino alla colonna vertebrale,  si parla in questo caso di posteriore.

Un discorso a parte merita la placenta bassa. Dopo la 28esima settimana di gestazione, la placenta bassa viene definita placenta previa. Nel periodo precedente, si parla di “inserzione placentare bassa“.Questa problematica deve essere monitorata con controlli ecografici, da fare con una cadenza regolare. Il trattamento prevede l’adozione di misure come riposo e astensione dai rapporti sessuali. In alcune donne, la placenta si inserisce troppo in basso e va a ricoprire una parte o tutto il collo dell’utero. Nella maggior parte dei casi, la placenta bassa risale con l’aumento di volume dell’utero e la crescita del feto, e quindi non causa problemi. In rari casi, nonostante l’evolversi della gravidanza, la placenta continua a rimanere nella parte più bassa dell’utero, diventando un problema noto come “placenta previa“.

 

 

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