Portare i bambini al lavoro: 5 regole d’oro

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Portare i bambini al lavoro: 5 regole d'oro

Portare i bambini al lavoro è un procedimento semplice nel Nord Europa e negli Stati Uniti, ma in Italia aspetta un po’ a decollare. Eppure, i vantaggi sono tantissimi. Infatti, tu hai la certezza che il tuo bambino è sempre con te e non pagherai i costi di un eventuale asilo nido. Non dovrai perdere gran parte del tuo tempo alla ricerca di una baby-sitter.

L’azienda non ti dovrà pagare quelle che sono le ferie, i permessi e i congedi che servono quando si ha un bambino molto piccolo. Purtroppo, però, sono poche le aziende italiane che sono attrezzate con una sezione dedicata per mamma e bambini e spesso non è possibile trovare in azienda una zona fasciatoio, o semplicemente una zona dove i bambini possono giocare e conoscersi.

Se ti trovi in emergenza e hai bisogno di portare i bambini al lavoro, ecco qualche consiglio utile.

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Portare i bambini al lavoro: cosa fare

portare i bambini al lavoro

La prima cosa da fare è agire in anticipo e informare qualche giorno prima l’azienda. Purtroppo, per motivi eccezionali hai bisogno di portare tuo figlio con te per mezza giornata. Naturalmente, si tratterebbe solo della mattina e tu ti occuperesti di tutto senza dare l’incarico ad altre persone.

In azienda ci sono tanti rumori che possono infastidire il bambino, quindi scegli un giorno dove non c’è troppo lavoro se ti è possibile. Informa sia il tuo capo sia i tuoi colleghi, chiedendo il permesso al tuo responsabile. Se un’azienda è attrezzata è anche meglio. In questo caso, potrai portare il tuo bambino con te, anche se non siamo tutte così fortunate.

Infatti, le aziende più grandi spesso hanno una sezione dedicata ai bambini o i dipendenti possono avere un piccolo asilo nido adatto per le loro esigenze come avveniva tempo fa da Pernigotti, oppure l’azienda mette comunque a disposizione del personale specializzato per i bambini con fasciatoi, qualche gioco con cui il bambino può passare il tempo, ecc.

Se l’azienda è attrezzata sei a cavallo e non hai bisogno di pagare un asilo nido, perché la struttura è già pronta per accogliere il tuo bambino. Se questo non è possibile, ti consiglio di seguire queste cinque regole d’oro. Le ho imparate un po’ con il tempo, un po’ vedendo le varie situazioni che si creavano e spero che questa mia esperienza sia utile per te.

5 regole d’oro per portare i bambini al lavoro

come portare i bambini al lavoro

Ricordati queste cinque regole d’oro:

  1. come detto prima, avvisa subito il tuo datore di lavoro e i tuoi colleghi anche con un certo anticipo. Soprattutto assicura a tutti che sarai tu ad occupartene;
  2. se ti è possibile, scegli un giorno che non sia molto importante per l’azienda: per esempio, sarebbero da evitare giorni di fuoco per l’ufficio. Se lavori in un’azienda che sta lanciando un nuovo prodotto e che lo deve presentare proprio quel giorno, forse non ti conviene portare il tuo bambino;
  3. fagli trovare sempre qualcosa da fare. I bambini si annoiano a stare seduti sempre in uno stesso punto. Non si tratta solo dei neonati, ma anche i bambini di 2-3 anni possono avere segni di insofferenza. Per questo bisogna fare in modo che il piccolo abbia sempre qualcosa da fare;
  4. mentre lavori, il tuo atteggiamento è la carta vincente. Infatti, se il bambino ti vedrà stressata o comunque triste o arrabbiata nei suoi confronti, naturalmente non creerai l’ambiente più adatto per stare tranquillo. Se il tuo bambino ha qualcosa da colorare o da disegnare o semplicemente (se più piccolo) qualcosa da manipolare o qualche gioco, naturalmente diventa tutto più semplice. Se nel tuo ufficio sei da sola, può essere utile portare da casa qualcosa per il tuo bambino, in modo da favorire il distacco. Per esempio, la sua copertina preferita oppure qualcosa dove appoggiarsi per addormentarsi. Se sai che fa i capricci, dovresti agire di anticipo, facendo in modo che non disturbi gli altri colleghi di lavoro;
  5. Se non hai un ufficio privato, come avviene negli ambienti di coworking, allora ti conviene lasciargli parte della scrivania e calmarlo in un’altra parte dell’ufficio, dove ci sono poche persone, magari nell’area relax. Non affidare il bambino a nessuno. Le persone tendono a giudicare solo perché un bambino fa i capricci e non sa davvero cosa c’è dietro.

Portare i bambini a lavoro: la mia esperienza

Ho deciso di portare mio figlio con me solo in casi eccezionali (sarà capitato al massimo un paio di volte) e in ogni caso ho fatto in modo che fosse sempre occupato.

Per cominciare bene la giornata con il tuo bambino in ufficio o ad un’evento cerca di portare una borsa in più. In questo modo, se il tuo bambino avrà bisogno di qualsiasi cosa, potrai fornirgliela in tempo reale. Ricordati le abitudini che ha il bambino a casa, quindi per esempio se è abituato a fare uno spuntino a una certa ora crea una piccola sveglia per ricordarti di dargli da mangiare, in questo modo non andrà cercando in giro per l’ufficio quello che gli serve. In più, preparalo il giorno prima alla grande avventura che sta per vivere se è più grandicello.

Infatti, i bambini vedranno il luogo di lavoro di mamma e papà e questo per loro ha incredibili vantaggi:

  • se si tratta di bambini di età prescolare, possono pensarsi da grandi. Possono vedere come funziona la vita di mamma e papà quando loro non ci sono e questo può permettergli di tranquillizzarsi.
  • In un futuro prossimo, sarà anche bello per loro ricordare quella giornata speciale passata insieme.
  • Anche loro un giorno dovranno lavorare ed è davvero bello per loro poter sapere un po’ qual è la vita dei grandi e quali sfide dovranno affrontare.

Puoi iniziare al mattino, dando la possibilità al tuo bambino di divertirsi appena arrivato, magari con uno dei tuoi giochi preferiti. A metà giornata c’è la merenda. Nel mentre, si possono trovare diversi giochi da fare in modo tale che tu possa concentrarti sul lavoro e il tuo bambino sia sempre contento. Naturalmente, se si stanca o se ha bisogno di camminare ti consiglio di accompagnarlo nell’area relax. Quando si avvicina il pomeriggio, ci si può già preparare col cappottino. Naturalmente, prima di salutare, potresti presentargli tutti i colleghi dell’ufficio che prima non ha avuto modo di vedere, ma semplicemente per salutarli prima di andare via.

Le alternative

portare  bambini al lavoro

Non dimenticare di pensare a qualsiasi alternativa prima di portare i bambini al lavoro. Infatti, sei una mamma, ma sei una donna che ha diritto alla sua indipendenza. Purtroppo, molte aziende non si sono ancora abituate a questo modo di pensare, quindi potresti agire di anticipo pensando alle alternative. Se l’azienda non è attrezzata, puoi chiedere un part-time, oppure puoi pensare di lavorare in parte a casa, soprattutto se il bambino è molto piccolo.

Le grandi aziende sono più avanti, nel senso che si può chiedere di consegnare dei lavori direttamente dal computer di casa, dando sempre un occhio al tuo bambino anche per brevi periodi, magari mentre è malato o semplicemente se ha bisogno di te e ancora non hai trovato una soluzione per l’asilo nido o per una tata.

Puoi anche pensare di lavorare in smart working a tempo pieno, realizzando una tua attività. In questo modo, non dovrai chiedere sempre permessi, ferie e congedi ogni volta che il tuo bambino ha bisogno di te.

Potresti anche pensare di organizzare la tua vita on-line. Potrai sviluppare le tue abilità e contemporaneamente pensare alla famiglia. Non è detto che devi davvero scegliere tra lavoro e famiglia: puoi anche trovare un’altra attività che ti dia la possibilità di tenere il tuo bambino soprattutto nelle grandi città.

Potrai mostrare in sede di colloquio quali sono tutti i vantaggi di portare i bambini al lavoro. Infatti, anche per l’attività è un grande risparmio. Se davvero non riesci a trovare altre alternative, non perderti d’animo.

Ricorda semplicemente di portare i tuoi bambini al lavoro solo in casi eccezionali e di avvisare tutti per tempo. D’altra parte, anche i colleghi magari hanno dei bambini e sanno cosa significa.

Non disperare e non drammatizzare troppo la situazione, perché altrimenti non troverai una soluzione.

 

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