Un tè con Mr. Darcy: intervista esclusiva a Francesco Pasqua

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Francesco Pasqua, vincitore della rassegna letteraria Strade perdute vede pubblicato nel 2006 il racconto Fino all’estate nell’antologia Lost Higway Motel 2 (edizioni Cut-up) e sempre nello stesso anno, grazie al racconto noir Puzza di cane morto, partecipa allo stage nazionale di sceneggiatura curato da Faliero Rosati nell’ambito del festival Saracinema.

Nel 2011 realizza le sceneggiature di due cortometraggi: Soltanto uno scherzo, interpretato da Maurizio Crozza (vincitore all’International Film Festival di Manhattan; selezione ufficiale Festival di Giffoni), e Countdown, interpretato da Carla Signoris e Ambra Angiolini (vincitore di due Nastri d’Argento categoria miglior attrice; selezione ufficiale Festival del Cinema Italiano di Barcellona), entrambi per la regia di Max Croci.

Nel 2018 cura in qualità di story editor il film Copperman per la regia di Eros Puglielli.

Con Porto seguro ha pubblicato Fuoritempo, mentre con Ultra edizioni Un tè con Mr. Darcy.

L’abbiamo intervistato proprio per saperne di più sul suo ultimo libro, perché diciamoci la verità: tutte noi vorremmo prendere un tè con Mr. Darcy! Da ricordare: apparecchiare la tavola con biscotti, torte e prelibatezze varie… per non fare brutta figura con Darcy. Già è burbero di suo… Non si sa mai! 🙂

Buona lettura!

L’intervista a Francesco Pasqua

Qual è il tè più amato in epoca vittoriana?

L’Earl Grey è considerato il tè vittoriano per eccellenza. Il conte Charles Grey fu Primo Ministro del Regno Unito dal 1830 al 1834 e la leggenda narra che gli venne regalato, da un mandarino cinese, un tè nero con olio di bergamotto.

Ed è proprio da questo dono che il tè prese il nome di Earl Grey. Di norma, era il tè degli high tea party, mentre durante i low tea party andava per la maggiore il Darjeerling, proveniente dall’India.

A chi è rivolto il libro?

Pizzi, merletti, balli ottocenteschi, tè al bergamotto e letture appassionate sono il vostro sogno proibito? Se la risposta è sì, avete tra le mani il ricettario giusto.

Tra queste pagine troverete il fascino intramontabile del periodo della Reggenza, l’eleganza dell’epoca vittoriana e tutto il romanticismo di uno stile di vita dorato, fatto di conversazioni garbate, danze coinvolgenti, tazze fumanti, modi gentili da dandy, cavalleria e incontri conviviali.

Cene, feste e tè sono sempre stati momenti chiave nei romanzi Regency. Un rito che ha avuto inizio nel 1662, quando in Inghilterra governava Cromwell, che, divenutone un grande estimatore in Olanda, importò il tè in patria. L’abitudine di berlo ben presto si tramutò in moda, e il tè diventò la bevanda nazionale inglese. Il rito pomeridiano delle cinque fu lanciato da Anne Mary Stanhope, duchessa di Bedford, nel 1840, in epoca vittoriana.

Un viaggio nella storia del tè e soprattutto nel suo “gusto”, con tante ricette dolci e salate, consigli per organizzare veri tea party, ma anche indicazioni di costume e di galateo. Uno strumento per trasformare un momento di relax in una vera esperienza, imperdibile se avete una natura romantica, se amate l’idea di condividere con gli amici del raffinato tè all’inglese. Per fare un salto indietro nel tempo in un sorso.

Come è nato il rito del tè?

Come accennato, se oggi il mondo è convinto che il tè si prenda solo ed esclusivamente alle 17:00 è dovuto alla Duchessa di Bedford.

Secondo Henry James fu Anna, la summenzionata duchessa di Bedford e dama di compagnia della regina Victoria, a rendere popolare il tè pomeridiano a corte. Pensate che la fama era tale che iniziarono a spuntare sale da tè un po’ ovunque in tutto il regno.

Come bevono il tè gli inglesi?

Gli Inglesi bevono il tè con il latte (e pare che vada messo prima). Lo bevono quasi sempre senza zucchero.

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