L’ Utero retroverso è una anomalia di posizione dell’utero che si presenta come deviato, inclinato all’indietro anziché in avanti.
C’è da preoccuparsi?
E’ una condizione che può essere presente fin dall’età dello sviluppo ma può verificarsi anche dopo un’infiammazione che causa aderenze o da manovre ostetrico-ginecologiche durante un aborto o un parto.
In caso di concepimento e gravidanza, invece, l’utero retroverso non rappresenta alcun ostacolo.
Il più grande disturbo che porta l’utero retroverso riguarda un aumento dei dolori al basso ventre che si accentuano in fase premestruale o durante il ciclo,perchè il sangue fa più fatica ad uscire, provocando una contrazione più forte del muscolo uterino.
Alcune donne, dicono di sentire fastidi come senso di stiramento verso il basso, anche rapporti sessuali dolorosi, oltre a disturbi vescicali, intestinali, oppure più vaghi stipsi, irritabilità, disturbi gastrici.
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Molte donne con l’ utero retroverso nemmeno sanno di averlo,perché non è una malformazione uterina congenita, ma solo una variante fisiologica che non deve destare alcuna preoccupazione.
I sintomi sono allora associati a quei disturbi che si avvertono quando l’utero viene stimolato: ciclo mestruale o gravidanza ad esempio, e possono comprendere:
- dispareunia :dolore durante i rapporti sessuali;
- dismenorrea dolore durante le mestruazioni, associata a tensione e dolore addominale;
- alterazioni della funzionalità intestinale,
- alterazioni della funzionalità vescicale, come dolore , difficoltà minzionale e cistiti ricorrenti.
Diagnosi Utero Retroverso
Durante la visita ginecologia, nel caso in cui l’utero sia particolarmente grande, luna donna abbastanza magra, laddove la retroversione sia correlata alla presenza di fibromi uterini, il ginecologo è in grado di dirle, solo alla palpazione, la retroversione/retroversoflessione del proprio utero..
In caso di dubbio saranno le immagini ecografiche a diagnosticare le dimensioni e i rapporti dell’utero all’interno della pelvi e come si comporta con gli organi adiacenti, come vescica ed intestino, così da confermare o meno la sua posizione.
Utero Retroverso Conseguenze
Proprio perché non è una patologia, non è necessario intervenire su un utero retroflesso; l’unico tipo di terapia è una terapia farmacologica se tale formazione comporta sintomi importanti:
- antidolorifici nel caso di ciclo mestruale doloroso,
- antibiotici nel caso di cistiti ricorrenti,
- farmaci per la normale regolarità intestinale in caso di stipsi.
Cambiano le cose se le condizioni della retroversione è la conseguenza di altre condizioni patologiche, più o meno importanti, su cui è possibile intervenire.
Lo scopo è quello di permettere alla donna di risolvere tali sintomi spesso invalidanti per la vita quotidiana., non di modificare l’anatomia dell’utero che, non compromette nulla di rilevante da sè.
Lo scopo è quello di permettere alla donna di risolvere tali sintomi spesso invalidanti per la vita quotidiana., non di modificare l’anatomia dell’utero che, non compromette nulla di rilevante da sè.
Parliamo della fibromatosi uterina diffusa o dalla presenza di fibromi localizzati, di dimensioni più o meno consistenti; può essere trattata con diverse terapie che vanno dalla farmacologico-ormonale alla chirurgia, e l’asportazione dei singoli miomi o anche di tutto l’utero, embolizzazione (cioè chiusura) dei vasi che riforniscono il mioma o tecniche più innovative come l’utilizzo degli ultrasuoni.
Nel caso di aderenze eccessive, che determinano importanti dolori al momento del ciclo mestruale o in condizioni saltuarie, si può arrivare ad un intervento chirurgico,per eseguire una adesiolisi.
Anche un endometriosi profonda, è un’altra condizione che può alterare la normale collocazione dell’utero che può essere trattata con terapia farmacologica-ormonale o chirurgica ( laparoscopica).
Conclusioni:
L’utero retroverso è una problematica che non deve dare grosse preoccupazioni, ma solo se determina l’insorgenza di altre problematiche, allora sarà il ginecologo a stabilire una cura che non può essere identica a tutte le situazioni.
Nei casi in cui la retroversione non si associa ad disturbo grave, oltre al dolore mestruale, e consente gravidanze normali, ogni terapia sarebbe non necesseria.
Occorre intervenire solo per curare l’anomalia anatomica solo quando è la causa di disturbi significativi.
Utero retroverso e gravidanza: non ci sono controndicazioni, una donna con l’utero retroverso può concepire e partorire normalmente,