Quando, durante una visita periodica, il dentista rileva problemi di malocclusione nella bocca dei bambini, ma anche di pazienti adulti, è generalmente necessario sottoporsi a una visita ortodontica.
L’ortodonzia è quella branca dell’odontoiatria che si occupa, nello specifico, di problemi legati a denti non ben allineati o mal posizionati e problemi strutturali delle mascelle e della bocca nel suo complesso.
Quando si riceve una diagnosi di malocclusione, non bisogna farsi prendere dal panico, in quanto si tratta di situazioni piuttosto comuni alle quali è in molti casi possibile porre rimedio attraverso l’utilizzo di un apparecchio per i denti; a seconda dello studio dentistico al quale ci si rivolge, si potrà venire indirizzati verso un professionista esterno oppure affidati a un ortodontista interno. Risulta essenziale, quindi, trovare un dentista a Genova o in un’altra città che, oltre a garantire professionalità e servizi di alta qualità, permetta di ricevere prestazioni complete.
Malocclusione: quali problemi può provocare
I denti storti e altri difetti della bocca possono avere conseguenze poco piacevoli che non riguardano solo il lato estetico.
Denti non perfettamente allineati risultano, in primo luogo, più difficili da tenere puliti e, per questo, fanno aumentare l’insorgenza di carie e gengiviti. Inoltre, influenzando la masticazione, possono provocare emicrania, cervicalgia, mal di schiena e persino problemi all’udito. Tra le conseguenze di una cattiva masticazione rientrano anche i problemi digestivi.
L’errata chiusura della bocca condiziona inoltre la postura.
Quando mettere l’apparecchio
L’apparecchio dovrà essere messo nel momento in cui il dentista rileverà un problema di malocclusione. L’ultima parola spetterà però all’ortodontista, il quale stabilirà, in seguito a una visita accurata, quale modello di apparecchio utilizzare, nonché la durata del trattamento.
Benché questo strumento di correzione possa essere utilizzato anche in età adulta, il momento migliore per mettere l’apparecchio è il periodo adolescenziale, a partire dai 10 o 12 anni, ossia quando la dentatura permanente è quasi completa, ma lo sviluppo osseo non è ancora terminato e consente buoni livelli di correzione.
In presenza di problemi particolari, come il palato stretto e l’inversione del morso, l’ortodontista potrebbe decidere di utilizzare un apparecchio anche in bambini di età inferiore.
Apparecchio in età adulta
Talvolta può essere necessario ricorrere all’apparecchio anche in età adulta. Questo avviene generalmente nel caso in cui determinati difetti non siano stati corretti, attraverso un intervento mirato, durante l’infanzia o l’adolescenza.
A lungo andare, il disallineamento e la malocclusione possono fare sentire tutto il loro peso, spingendo l’adulto a chiedere un consulto a un ortodontista, il quale verificherà anche l’eventuale presenza di una paradontite. Quest’ultima richiederebbe un intervento preventivo da parte di altri specialisti, tra cui l’igienista dentale, e dovrà essere curata del tutto prima di indossare un apparecchio per raddrizzare i denti.
Quali tipologie di apparecchio esistono
Quando si parla di apparecchio per i denti, si fa riferimento a una vasta gamma di dispositivi, sia fissi che mobili, studiati per correggere in modo adeguato i principali difetti della bocca e dei denti.
Di fianco a quelli classici in metallo, ritenuti da molti giovani antiestetici, si collocano apparecchi trasparenti oppure realizzati in ceramica, meno evidenti e in grado di preservare l’estetica del sorriso.
In alcuni casi è possibile ricorrere ad apparecchi che, agendo sulla parte posteriore dei denti, risultano invisibili.