
La cura dei bambini non dovrebbe essere unicamente responsabilità della madre, ma entrambi i genitori dovrebbero avere diritti e normative che permettano loro di partecipare alla crescita dei figli. Il congedo di paternità è un passo importante verso l’uguaglianza genitoriale. Scopriamo insieme alcune importanti informazioni.
Cos’è il congedo parentale
Innanzitutto, cerchiamo di capire cosa si intende per congedo parentale. Il congedo parentale è un diritto che spetta a entrambi i genitori lavoratori che prevede un periodo di astensione dal lavoro di 10 mesi da ripartire tra loro e fruibile nei primi 12 anni del bambino. Secondo il Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151, ogni genitore dipendente ha diritto ad un periodo di assenza dal lavoro fino a sei mesi, frazionabili, nei primi dodici anni di vita del figlio/a. Il genitore che richiede il congedo parentale ha diritto a usufruirne, anche se l’altro genitore non ne ha diritto. La madre ha diritto a un periodo di astensione obbligatoria (“maternità”) seguito da un massimo di 6 mesi di aspettativa, continuativi o frazionati. Se il padre lo richiede, ha diritto a un periodo di congedo continuativo o frazionato non superiore a 6 mesi dal momento della nascita del figlio.
Congedo paternità
Il bilanciamento tra vita familiare e lavoro è stato regolamentato dal Decreto Legislativo n.105 del 30 giugno, che recepisce la Direttiva europea n. 2019/1158 ed è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 29 luglio 2022. Dal 2022 al 2023 sono state introdotte nuove misure per i congedi paternità dei lavoratori, tra cui un obbligo di astensione dal lavoro di 10 giorni per i padri dipendenti (pubblici e privati) da usufruire entro due mesi prima o cinque mesi dopo il parto.
Cos’è e come richiederlo
Il congedo di paternità offre ai padri dipendenti un periodo di riposo durante la nascita o l’adozione di un figlio. Questa misura comprende diverse opzioni, come il congedo obbligatorio e facoltativo, nonché il congedo parentale, ciascuno con tempi e indennità specifiche. Il padre lavoratore dipendente, sia del settore privato che pubblico, ha diritto a 10 giorni di congedo obbligatorio per assistere alla nascita del figlio. Questi giorni non possono essere divisi in ore ma possono essere presi in modo discontinuo entro i primi 5 mesi dalla nascita. Il diritto al congedo obbligatorio spetta ai padri lavoratori dipendenti, compresi quelli della pubblica amministrazione. Il nuovo congedo di paternità obbligatorio, in vigore dal 13 agosto 2022, unifica il vecchio congedo obbligatorio e facoltativo del padre per promuovere una gestione equilibrata dei figli e rafforzare il rapporto tra padri e figli. Per richiedere il congedo paternità obbligatorio, è necessario informare il datore di lavoro almeno 5 giorni prima utilizzando un modulo scritto o attraverso il sistema informativo dell’azienda. Se l’Inps si occupa del pagamento dell’indennità, la domanda può essere presentata online tramite il portale dedicato.
Retribuzione prevista
I padri che usufruiscono dei 10 giorni di congedo parentale riceveranno una retribuzione al 100%, la quale verrà pagata direttamente dall’Inps o anticipata dal datore di lavoro e poi rimborsata dall’Inps.