Disturbo oppositivo provocatorio: come gestirlo da casa

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comportamento oppositivo provocatorio avrà perenni atteggiamenti di sfida anche aggressivi, difficili da gestire
Un bambino con un comportamento oppositivo provocatorio avrà perenni atteggiamenti di sfida anche aggressivi, difficili da gestire per genitori e insegnanti.
Ma come possiamo gestire questo bambino?
Attenzione, però, a non  etichettare subito comportamenti  oppositivi e aggressivi di un bambino con la patologia specifica, cioè il disturbo oppositivo-provocatorio (DOP) che ha bisogno di una diagnosi e, nei casi più gravi, anche di farmaci.
Oggi facciamo chiarezza sull’argomento e vi diamo alcune semplici consigli per gestire ogni bimbo oppositivo, quindi che si comporta male in casa.
Gli atteggiamenti che non sono casi clinici, sono legati al temperamento del bambino: c’è chi non sopporta le regole e non sa gestire le frustrazioni: sono bambini con una forte impulsività, ma non disperate, è possibile intervenire e gestire un bambino così vivace, sopratutto con l’educazione.
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Disturbo oppositivo provocatorio strategie

1. Non punire
Il rinforzo positivo è molto più potente della punizione, anche se a volte ci fanno arrivare all’esasperazione e vorremmo tenerlo per qualche tempo fermi all’angolino a pensare!
Punendo un bambino oppositivo, creerete un circolo vizioso: mamma e papà danno le regole a casa, le maestre a scuola e gli insegnanti e istruttori nello sport, il bambino con questo carattere fatica a rispettarle, avverte di essere cattivo e si comporta male perché reagisce male a se stesso.
Ecco che parte la punizione da parte del genitore o dell’insegnante:la vostra relazione si trasformerà in una prova di forza su chi la spunta e la vince.
Secondo gli esperti in materia, punire farà solo una cosa. rinforzerà l’idea del bambino che tutti ce l’hanno con lui, e l’unico modo per difendersi che ha da tutte queste persone è dimostrare di essere  il più forte.
Per spezzare questo circolo vizioso, la strategia più efficace è:
valorizzare il bimbo
utilizzando un approccio empatico, basato sull’autorevolezza: fermezza e serietà ma senza essere aggressivi o mostrare rabbia.
2. Trascorrere tempo di qualità
Questo aiuterà il bambino a sentire che l’adulto è con lui anche se qualche volta non si comporta male.
Trascorrere una giornata di qualità, o un tempo che sia che meno di un’ora ogni giorno, diventerà un buon modo per prevenire li atteggiamenti che provocano i genitori: quasi sempre dovuti ad una ricerca di attenzione!
Passare ogni giorno del tempo di qualità non vuol dire fare qualcosa di straordinario e programmato, quindi non importa cosa farete , ma basterà anche solamente condividere alcuni momenti speciali, entrare in camera mentre gioca da solo e lasciarsi coinvolgere.
Stare bene insieme lo aiuterà a sentire che ci teniamo anche se si comporta male.
3. Tessere le sue lodi quando si comporta bene
Dategli da fare piccoli compiti, in casa o in giardino, quando andate a fare la spesa e, una volta svolti, complimentatevi con lui: migliorerete la sua autostima e compenseranno i giudizi negativi che il bimbo oppositivo riceve quando si comporta male.
Le ‘parole che curano’:
  • ‘è bello guardarti mentre disegni’,
  • ‘sono fiero che nuoti come un pesce!’
E’ molto importante che le frasi siano legate sempre a un motivo vero.
4. Un bigliettino per lui o un piccolo oggetto
Sono validi strumenti per rafforzare ogni progresso, quindi non solo a parole, ma anche con un bigliettino è o un piccolo oggetto, come una pallina magica che diventa così simbolo del cambiamento.
5. Educazione coerente nel tempo
Ignorate gli atteggiamenti lievemente oppositivi del figlio, smorzate gli animi ogni tanto, altrimenti alimentate il meccanismo di sfida”, decidete allora su quali comportamenti intervenire perché ritenete inaccettabili e quelli più tollerabili lasciate correre.
Quando le trasgressioni sono lievi, per esempio, rientra da fuori casa e sporca il pavimento con le scarpe: fate qualche battuta ma non innervositevi, anche se sapeva che non doveva farlo: fatevi aiutare a pulire e non alimentate il fuoco della rabbia, per entrambi.
Nei casi gravi, invece, mostratevi dispiaciuti e meno  arrabbiati: attivate l’empatia  nel bimbo che prova lo stesso senso di dispiacere: non assicura risultati immediati e può essere frustrante per il genitore.
Ma per modificare i comportamenti oppositivi ci vuole del tempo,non smettete mai di essere coerenti per smorzare il disturbo oppositivo provocatorio nei bambini.

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