“Empatia” cosa significa davvero? Significato, etimologia, caratteristiche, sinonimi

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L’empatia è una dote rara quanto preziosa e consiste nella capacità di “mettersi nei panni dell’altro” per comprendere la realtà delle sue emozioni. Le persone dotate di empatia sono sensibili, hanno buone capacità di ascolto, ma sono anche dei bravi osservatori. Sono abili ad osservare gli aspetti non verbali di una comunicazione e a percepire i sentimenti altrui, senza lasciarsi influenzare dal proprio punto di vista. C’è chi ritiene che essere empatico sia una dote innata e chi, invece, che l’empatia possa essere appresa o migliorata, per costruire relazioni più sane ed avere benefici sia in campo personale che lavorativo. Ma partiamo da cos è l empatia significato ed etimologia.

Empatia definizione ed etimologia

La parola empatia deriva dal greco “en pathos” e significa letteralmente “sentire dentro”. Definisce appunto la capacità di percepire sentimenti ed emozioni di un’altra persona e sentirli dentro di sè come se fossero propri, creare con l’altro una profonda connessione tanto da comprenderne gli stati d’animo. Nel mondo greco questa parola era usata per indicare il legame che veniva a crearsi tra l’ “aedo” cioè il poeta o cantore ed il suo pubblico, perciò di empatia sinonimo più calzante è probabilmente quello di “immedesimazione”. Una persona empatica ha sicuramente una marcia in più sia in ambito personale che sociale e questo ha portato alcuni psicologi ad elaborare il concetto di intelligenza emotiva, un tipo di intelligenza legata appunto alle emozioni.

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L’intelligenza emotiva, cos’è e come si sviluppa

L’intelligenza non è solo quella razionale, legata al quoziente intellettivo, ma esiste un altro tipo di intelligenza che viene definita emotiva e che consiste nella capacità di capire le proprie emozioni e quelle degli altri. Il concetto di intelligenza emotiva venne introdotto per la prima volta negli anni 90 dai professori Peter Salovey e John D. Mayer, che ne diedero una prima definizione, indicandola come “la capacità di controllare i sentimenti ed emozioni proprie e altrui, distinguere tra di esse e di utilizzare queste informazioni per guidare i propri pensieri e le proprie azioni”. Ma il merito di aver sviluppato il significato di empatia si deve allo psicologo Daniel Goleman ed al suo libro, divenuto un best seller, “Intelligenza emotiva: che cos’è e perchè può renderci felici”.

Emotional Intelligence o EQ

Goleman definisce l’intelligenza emotiva (Emotional Intelligence, detta anche EQ per distinguerla dal IQ, cioè l’intelligenza razionale) come “la capacità di riconoscere le proprie emozioni, quelle degli altri, gestire le proprie, e interagire in modo costruttivo con gli altri” ed è convinto che, se in alcune persone l’intelligenza emotiva è molto spiccata, nelle altre questa dote possa essere comunque imparata e migliorata. In particolare la sua teoria si basa su 5 pilastri: autoconsapevolezza, autoregolamentazione, motivazione, empatia ed abilità sociali. Secondo lo psicologo, è su queste cinque competenze che bisogna lavorare per poter rafforzare la propria intelligenza emotiva. L’empatia rappresenta, allora, una componente importante dell’intelligenza emotiva che si basa – da un lato-  sulla capacità di gestire bene se stessi, la cd “self mastery”, gestire e controllare le proprie emozioni – dall’altro – sulla capacità di creare empatia con chi ci sta intorno, comprenderne emozioni e aspettative. In altre parole ci rende capaci di stare bene con noi stessi e di far stare bene gli altri.

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