Se state cercando di capire cosa sia l’ernia che vostro figlio presenta sull’ombelico e come curarla, siete nel posto giusto.
Innanzitutto che cos’è?
L’ernia ombelicale è un rigonfiamento verso l’esterno del rivestimento addominale nella zona dell’ombelico ed è abbastanza frequente nel neonato a causa della mancata chiusura completa della parete addominale dopo che ill cordone ombelicale è caduto.
Quando si parla di ernia ombelicale nel neonato, molte mamme si spaventano,subito l’idea va sullla salute del loro bambino, ma tranquille, è un disturbo più frequente di quanto si possa immaginare, guarisce da sola con un po’ di tempo e non porta complicazioni.
Sono davvero rarissimi i casi nei quali è necessario intervenire chirurgicamente.
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L’ernia ombelicale nel neonato: cos’è
L’ernia ombelicale neonato è frequente : questo rigonfiamento dell’ombelico dovuto alla caduta del cordone, da attribuire ad una chiusura errata o incompleta, fa si che una parte dell’intestino esce e si inserisce in questa cavità causando all’ernia.
Di solito tende a risolversi entro i 12-18 mesi di vita.Noterete a volte che il suo volume aumenta durante il pianto e durante uno sforzo, per l’aumento della pressione nella zona dell’addome.
Nei neonati e nei bambini piccoli, colpiti da ernia ombelicale, le complicanze sono rare.
Talvolta, il medico può anticipare la guarigione fasciando l’addome del piccolo con bende elastiche e contenitive che riducono il rigonfiamento.
Ernia ombelicale nel neonato sintomi
Durante le ultime settimane di gestazione è molto probabile che si formi già l’ernia ombelicale nel neonato e quindi sia già presente alla nascita. In questi casi risulta ben visibile e palpabile soprattutto quando il neonato usa i muscoli addominali perché piange o deve evacuare. È frequente nei bambini nati prematuri.
L’ernia ombelicale nel neonato di solito è asintomatica, non noterai quindi niente di anomalo a parte il rigonfiamento di cui parlavamo prima. Tuttavia, può portare dolore e fastidio ed in rari casi anche vomito al neonato. A questi sintomi principali vanno aggiunti bruciore e gonfiore che possono aumentare se il bambino sta in posizione eretta, piange, tossisce o starnutisce. Il rigonfiamento può diminuire o scomparire quando il bambino è sdraiato sulla schiena.
Le dimensioni del rigonfiamento, simile ad una pallina, possono variare da 1 a 5 cm.
In casi molto rari, l’ernia viene strozzata: la circolazione del sangue al suo interno viene compromessa e quindi il gonfiore appare anche tumefatto e provoca dolore nel bambino.
Occorre un intervento chirurgico?
Nella maggior parte dei casi l’ernia ombelicale non ha bisogno di nessuna cura perché sparisce da sola arrivando al massimo al secondo anno di vita del bambino quando l’ombelico si è chiuso in modo completo.
Quello che puoi fare da mamma è programmare le visite dal pediatra per tenere sotto controllo l’ernia e vedere come si sviluppa.
Se il rigonfiamento porta ad avere dolore intenso e vedi che tuo figlio piange e si lamenta, sarà lo stesso pediatra a valutare cure o trattamento specifici.
Nel Caso invece in cui anziché diminuire aumenta di volume e dimensione oppure se è ancora lì quando il bambino ha compiuto 3 anni di vita, meglio consultare il pediatra.
E’ necessario l’intervento chirurgico, solo se l’ernia non regredisce e provoca dolore. L’operazione di solito si fa quando il bambino ha almeno 5 anni: è un intervento di routine e basterà un solo giorno di ricovero.
L’operazione è molto breve e dura solo 30 minuti in anestesia.
Solitamente il piccolo paziente viene dimesso dopo alcune ore.
In alcuni casi, quando si ritiene necessario, il medico richiede il ricovero e l’osservazione del bambino per una notte.
L’intervento non lascia cicatrici visibili.
L’operazione non incide sulla vita quotidiana dell’individuo da grande.
Ernia ombelicale rimedi della nonna
Alcuni rimedi della nonna usati in passato, facevano mettere sull’ombelico cerotti, lacci, fasce o monete per ridurre il rigonfiamento.
Questi modi sono vietati, considerati inadatti, in quanto si rischia di peggiorare la situazione.
Prolungano i tempi di guarigione e rallentano il decorso naturale del problema.
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