Solitamente, in condizioni normali, il parto avviene tra la 37esima e la 41esima settimana di gestazione. Quindi, un bambino nato prima di questo periodo viene definito prematuro. Ovviamente, già il fatto di partorire a 37 settimane, o anche prima, è indice di una serie di fattori che non hanno permesso alla gravidanza di giungere al termine naturalmente. Le cause possono essere molteplici e le complicanze dei prematuri dipenderanno da quanto è stata anticipata la nascita. I bambini prematuri vengono definiti dei “guerrieri”, proprio perché giunti alla vita troppo presto, con il loro organismo ancora non completamente formato e pronto per affrontarla. Ma, grazie ai progressi della scienza, il tasso di sopravvivenza dei neonati prematuri è in netta crescita. Le cure a cui il piccolo viene sottoposto, all’interno della Terapia Intensiva Neonatale (TIN), sono mirate a portare a compimento la crescita che si sarebbe dovuta concludere nell’utero.
Parto prematuro cause
Come già detto, non esiste una cause precisa e predominante per il parto prematuro. Possono esserci però della patologie materne o delle infezioni che possono aumentare il rischio. Vediamo, insieme, quali sono questi fattori che possono favorire l’insorgere di un parto pretermine:
- genetica
- esperienza passata di parto prematuro
- gravidanza gemellare
- travaglio pretermine spontaneo
- ipertensione
- fecondazione in vitro
- fare uso di alcol, droga e fumo durante la gravidanza
- peso della futura mamma (malnutrizione e obesità)
- infezioni del liquido amniotico
- malattie infettive
- malformazioni del feto e dell’utero
- stress o traumi
- Placenta previa, distacco della placenta ed emorragia prenatale
- età della gestante
Parto prematuro come prevenirlo
Durante la gravidanza è importante farsi controllare e visitare periodicamente dal proprio ginecologo e contattarlo ogni qualvolta si presentino dubbi o situazioni che destano preoccupazione. Sono proprio i controlli periodici, gli esami e le ecografie che hanno lo scopo di valutare e monitorare lo stato di salute della mamma, del feto e della placenta, proprio per ridurre il rischio di complicanze che potrebbero portare anche a un parto prematuro. Durante le visite, il medico terrà sotto controllo anche eventuali contrazioni uterine anticipiate e la lunghezza del collo dell’utero.
Il parto prematuro, in base alle settimane di gestazione si divide in:
- Tardivo, quando la nascita avviene tra la 34esima e la 37esima settimana di gravidanza.
- Grave, quando la nascita avviene tra la 25esima e la 33esima settimana di gravidanza.
- Estremo, quando la nascita avviene prima della 25esima settimana di gestazione.
Parto prematuro sopravvivenza e complicanze
Oggi, grazie alle cure, il tasso di sopravvivenza dei bambini nati prematuri è aumentato. Inoltre, secondo la SIN (Società Italiana di Neonatologia), la mortalità dei nati prematuri si aggira attorno al 10% e il tasso di sopravvivenza è tanto minore quanto prima avviene il parto. Il bambino che nasce prima della presunta data prevista è un bambino che non ha avuto il tempo necessario in utero per crescere correttamente, quindi alcuni organi, come polmoni, cuore e cervello non sono ancora formati. Ovvio che, questa condizione fisica, rende più difficile per lui adattarsi al mondo esterno e la capacità di sopravvivenza dipenderà da quanto questa formazione degli organi sia ridotta.