Picacismo: cos’è, sintomi e come curare questo disturbo

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Picacismo: cos’è, sintomi e come curare questo disturbo

Il picacismo, chiamato anche pica,o più tecincamente “allotriofagia”, è un disturbo alimentare ma che interessa il comportamento: spinge a mangiare cose che non commestibili.

E’ una patologia a tutti gli effetti ed è, fortunatamente, assai rara: per il solito motivo, si hanno pochi dati certi, anche per quanto riguarda le cure, non ci sono terapie specifiche,proprio perché non è un disturbo frequente, ma negli ultimi anni è stato evidenziato dalla scienza psichiatrica.

I criteri per la diagnosi e quindi le cause alle quali attribuire tale patologia, non sono definiti con certezza. Come appare può anche scomparire da solo, dopo ave fatto parte della vita di quella persona per mesi e mesi.

Le donne in gravidanza e i bambini dai tre ai sei anni sono i soggetti più colpiti, insieme alle persone che hanno subito dei traumi.
A volte alcuni individui, ingeriscono cose non commestibili, per pura curiosità, solo per provare gusti nuovi.

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picacismo bambini

Che cos’è il Picacismo?

Si manifesta con una voglia incontrollabile, regolare e continua per almeno due mesi, di voler assaggiare ed ingerire sostanze strane non commestibili , di solito:

  • terra
  • sassi
  • argilla
  • cenere
  • limatura di ferro
  • vernici
  • naftalina
  • gomma
  • detersivi
  • bottoni
  • sapone
  • talco
  • capelli
  • carta
  • persino urina e feci.

Si può anche manifestare con la voglia sfrenata di cibi crudi, come ghiaccio, patate, riso, farina e carne e in grande quantità.

Tutti possono soffrire della malattia, solo i bambini al di sotto dei due anni sono esclusi, perché mettono in bocca già tutto.

Gli individui che escono da eventi tragici o sono portatori di malattie psichiatriche sono molto a rischio, perché soffrono del disturbo del Picacismo in quanto hanno già delle alterazioni delle funzioni del cervello.

Non è raro il picacismo nelle donne incinte e nei bambini dopo i 3 anni di età.

Il paziente può non accorgersi della malattia e mangiare anche inconsciamente i prodotti non alimentari.

A volte i sintomi più comuni sono:

  • perdita di peso
  • disturbi gastrointestinali
  • carenze nutrizionali
  • pallore
  • picacismo nei bambini

Cause nei soggetti a rischio

In primis, mettiamo i problemi fisici o mentali tra le cause scatenanti di questo disturbo, considerato sia ossessivo-compulsivo che alimentare.

Per problemi fisici intendiamo ad esempio,  l’anemia da carenza di ferro, la malnutrizione e la mancanza di certi minerali che possono indurre le persone a cibarsi di qualunque cosa nel tentativo di compensare i deficit nutrizionali.

Ma tra le più diffuse cause all’origine troviamo:

  • Schizofrenia,
  • autismo,
  • disabilità mentale
  • fattori psicologici 

Aggiungiamo eventi tragici o portatori di malattie psichiatriche oppure un ritardo mentale, questi individui manifestano più frequentemente il disturbo, che viene provocato da un alterato funzionamento del cervello.

I bambini in crescita affetti da celiachia o da parassiti, e gli adulti celiaci oppure sofferenti di altre malattie intestinali hanno uno scarso assorbimento dei principi attivi per cui sono più a rischio di picacismo.

Gravidanza e picacismo

Le donne in gravidanza possono sviluppare, soprattutto nell’ultimo trimestre, il picacismo per uno squilibrio del metabolismo, dovuto ai  cambiamenti ormonali della loro condizione.

Di solito si tratta di carenze di nutrienti, come il ferro, che spingono la mamma a cibarsi di sostanze non alimentari.

A volte nelle future mamme è il fattore psicologico a prendere il sopravvento e a provocare le famose “voglie”, anche di prodotti che non si mangiano ma che per loro diventano appetitosi e irresistibili.

Rischi

Il picacismo può causare:

  • soffocamento,
  • cattiva digestione,
  • gastrite,
  • ulcera,
  • malnutrizione
  • infezioni.

Le donne in gravidanza inoltre possono andare in contro a parassitosi, quando ad esempio, sentono il bisogno di carne cruda, pericolosa per il feto.

Le mamme con picacismo possono mettere al mondo bambini sottopeso e malnutriti.

Per di più, questi neonati possono presentare infezioni o intossicazioni, dovute ai prodotti sporchi e contaminati da batteri, virus e altri agenti patogeni, come la terra, oppure nocivi, ad esempio la colla, ingurgitati dalla madre ma che “avvelenano” anche il figlio.

A seconda della sostanza e delle quantità ingerite, si può incorrere nell’avvelenamento o nell’ostruzione intestinale, da accumulo di frammenti di oggetti.

Invece a lungo termine, si possono presentare anemia, ostruzione o perforazione dello stomaco o dell’intestino, bezoario, se si mangiano peli o fibre che formano un ammasso nell’intestino, e tumori, provocati da elementi tossici per le cellule.

Come curare il Picacismo

Se soffri di anemia o malnutrizione, curando la patologia di fondo, il disturbo scompare.

In gravidanza,questo disturbo termina con il parto, ma durante i nove mesi va tenuta sotto controllo la “voglia”.

Il supporto psicologico è necessario per tutti, opportuno per la donna in gravidanza perché va aiutata a spostare la sua attenzione dall’oggetto/alimento desiderato verso cibi sani e a rendersi consapevole degli eventuali danni per lei e il piccolo.

Per i bambini è possibile modificare in senso positivo il meccanismo alla base, cioè il tentativo di un figlio di attirare l’attenzione dei genitori attraverso il picacismo, che va riequilibrato e trasformato in comportamenti idonei a una relazione d’affetto.

Per i bambini è indicata una particolare strategia cognitivo-comportamentale che prende in considerazione i comportamenti sbagliati e quelli corretti.

 

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