“Dal Pampero ai Pampers, alla ricerca dell’istinto materno”. È questo il sottotitolo scelto dalla scrittrice Chiara Cecilia Santamaria, diventata mamma a 27 anni. Un volume irriverente, spiritoso e che si legge tutto d’un fiato che insegna come non sempre siamo pronte a diventare mamme.
Dopo aver scoperto inaspettatamente di essere rimasta incinta a soli 27 anni, Chiara decide prima di aprire un blog “Ma che davvero?” dove racconta la sua esperienza e poi di scrivere un libro “Quello che le mamme non dicono”.
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Come è diventare mamma?
Chiara ammette che non era giovanissima, ma per lei 27 anni era come averne 18. Tutta la sua vita era precaria: il lavoro, la casa, l’amore. A livello psicologico è stato durissimo: non era pronta per diventare mamma (dopo il parto ha lottato contro la depressione). Il libro è diventato per lei una valvola di sfogo, un diario dove raccontare tutti i suoi dubbi, le sue inquietudini e tutte le difficoltà di una gravidanza.
Recensione libro
Chiara ha 27 anni, crede nel mojito, nei viaggi, nella carriera, nei viaggi organizzati all’improvviso. Nessuna delle sue amiche è mamma e lei non ha intenzione di esserlo. Quando lo scopre è già incinta di 5 settimane ed è per lei uno shock. Fare la mamma non rientra nei suoi piani, ruba troppo tempo e non è compatibile con il suo desiderio di libertà e con i suoi sogni di carriera. Chiara allora si arma di ironia e tanti buoni propositi. Sostiene che è bene conservare il proprio spirito libero e la propria personalità anche dopo aver avuto un figlio. Non è semplice essere mamma. Dice che dopo un mese di neonato ne servirebbero tre di psicoterapia. Dimenticate la mamma che chiama il bimbo “angioletto mio” o quella che ama andare in vacanza con i suoceri. Scoprirete tutti i divertenti retroscena di pappe, poppate, giochi e ninna nanne.
Questo libro è dedicato alle donne che si sentono troppo giovani per fare un figlio, ma anche a quelli che figli già ne hanno ma con tutto l’amore del mondo a volte desidererebbero fuggire da sole alle Bahamas.
Gli aspetti più difficili
La solitudine è senza dubbio la cosa peggiore per Chiara. Non ci sono nella sua zona corsi pre-parto o post-partum e nessuna delle sue amiche ha figli. Ha dovuto chiedere aiuto alla mamma, dopo essere stata indipendente per anni. Dura vero? Soffriva molto l’essere mamma come aspetto totalizzante (prima sei mamma e poi sei tutto il resto). Per Chiara è diverso: sei tu, sempre la stessa, sei anche mamma ma non sei solo mamma. Per la scrittrice siamo prima donne e poi mamme, siamo lavoratrici, siamo mogli, siamo figlie, siamo amiche. Siamo donne con passioni, interessi. Non bisogna rinunciare a vivere la propria vita. Non bisogna dire solo i lati positivi dell’essere mamma, ma anche parlare apertamente dei lati negativi. Chiara si chiede perché non ha istinto materno visto che dicono che sia naturale nelle donne?
Il suo libro è un manuale della mamma pasticciona, inadeguata e imperfetta, ma vera ed autentica come nessun’altra.
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