Cosa hanno in comune i fratelli Grimm, Robert Carlyle e Shrek? La risposta potrebbe non sembrare così semplice, almeno non agli amanti del meraviglioso mondo fiabesco dei due linguisti tedeschi. Eppure, basta citare un solo nome per scovare la luce in fondo al tunnel: Tremotino è la risposta giusta.
Chi è Tremotino e di quale storia fantasiosa sarà mai protagonista? Il suo nome originario è Rumpelstilzchen, che potremmo tranquillamente tradurre dal tedesco con la frase “paletto rumoroso“. Un epiteto alquanto curioso, dovuto al carattere dispettoso e facilmente irascibile di un malefico goblin, essere piccolo dalle fattezze grottesche e dal temperamento malefico.
Conosciamo meglio il nano Tremotino, insidioso antagonista da “Fiabe del focolare” a “Once upon a time“.
Tremotino riassunto
“Oggi fo il pane, la birra domani, e il meglio per me è aver per domani il figlio del re.
Nessun lo sa, e questo è il sopraffino, Ch’io porto il nome di Tremotino!”
La storia di Tremotino è la 55esima inserita nella raccolta di “Fiabe del focolare“, opera pubblicata dai fratelli Grimm nel 1812. Il racconto, che vede come antagonista il nano Tremotino, prende il via a causa di una bugia solo apparentemente innocente.
Un mugnaio aveva una bellissima figlia. Chiacchierando con il re, egli iniziò a millantare le virtù della fanciulla, mentendo su poteri magici che la giovane non possedeva.
Secondo l’uomo, la figlia sarebbe stata capace di trasformare la paglia in oro. Tali poteri incuriosirono il sovrano, che decise di mettere alla prova la sua futura sposa, chiudendola in una stanza piena di paglia e minacciando la donna di morte qualora non fosse riuscita a tramutare la paglia in oro.
In un momento di profondo sconforto della ragazza entrò in scena Rumpelstilzchen, goblin che promise aiuto alla protagonista, ovviamente pretendendo qualcosa in cambio. La ragazza si avvalse per ben tre volte delle capacità di Tremotino, donando all’omino una collana, un anello e promettendo, in ultima istanza, il suo primogenito.
L’indovinello e l’ira
Dopo il matrimonio con il re e la nascita del loro primogenito, la figlia del mugnaio ricevette la tanto odiata visita di Tremotino. La neomamma era disperata; il goblin, quindi, propose alla donna un accordo: se avesse indovinato il suo nome entro tre giorni, lui non avrebbe portato via suo figlio.
Al piccolo ed infido essere tale accordo sembrava il crimine perfetto. Tremotino, però, non aveva fatto i conti con la determinazione della fanciulla, che inviò in lungo e in largo messi per scoprire il nome del mostriciattolo. Alla fine del terzo giorno, la ragazza fu capace di rispondere correttamente al quesito dell’omino. Il fatto che la nuova regina avesse indovinato il suo nome suscitò una tale rabbia in Tremotino da farlo scappare via.
La favola di Tremotino vanta anche alcune raccapriccianti variazioni sul tema: la più diffusa vede Rumpelstilzchen affondare nel terreno il piede destro, mentre spezza in due il piede sinistro, dopo averlo afferrato in preda all’ira.
Tremotino continua ad essere un personaggio controverso, seppur affascinante. Trasposto in “forme” televisive o animate, il piccolo essere non smette di essere l’emblema del male nella sua forma più meschina; tale aspetto, però, lo rende facilmente vulnerabile.
Tremotino è, infatti, talmente sicuro dei suoi sotterfugi da essere imprudente, arrivando ad auto-sabotare, seppur involontariamente, i suoi piani. La morale della storia è che la malvagità può essere sconfitta, grazie all’arguzia e alla determinazione.
(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});