Il rischio di batteri nelle urine durante la gravidanza è comune e non va sottovalutato. Consigliamo alle donne incinte di sottoporsi a un esame delle urine una volta al mese per prevenire eventuali complicazioni. Quali sono i sintomi da tenere d’occhio? Come possiamo prevenirli? Scopriamolo insieme perchè è importante fare l’urinocoltura in gravidanza.
Urinocoltura cos’è
L’urinocoltura è un esame microbiologico non invasivo né doloroso che viene prescritto dal medico per rilevare eventuali infezioni delle vie urinarie. Questo test è spesso eseguito durante la gravidanza, periodo in cui le donne sono più suscettibili a tali infezioni. In caso di urinocoltura positiva il medico prescriverà una terapia antibiotica con controlli periodici, fino a un esito negativo dell’esame in questione. Ci sono molti batteri che possono causare un’infezione delle vie urinarie, tra cui Escherichia coli, Proteus e Klebsiella. Inoltre, è importante prendere in considerazione anche i risultati dell’esame.
Perchè è importante l’urinocoltura in gravidanza
Il test delle urine può rilevare la presenza di batteri indicativi di un’infezione alle vie urinarie. È consigliato quando si manifestano sintomi come minzione frequente e dolorosa, bruciore, urgenza di urinare e eventualmente febbre. Oppure quando dall’esame già effettuato sono emersi batteri che bisogna debellare e verificare l’efficacia della terapia prescritta. Quando il paziente manifesta sintomi, si esegue un test di urinocoltura con antibiogramma delle urine per identificare il microrganismo responsabile dell’infezione del tratto urinario e valutare la sensibilità o resistenza agli antibiotici della specie batterica coinvolta.
Come si riconosce un’infezione delle vie urinarie
Il campione di urina verrà analizzato per individuare la presenza di batteri che potrebbero indicare un’infezione delle vie urinarie. Anche se non presenta sintomi, è importante trattare tempestivamente un’infezione delle vie urinarie durante la gravidanza per evitarne una possibile evoluzione in una forma più grave che potrebbe comportare dei rischi al feto. Solitamente, i risultati arrivano nel giro di un paio di giorni e, possono avere un esito:
- negativo: cioè non vi sono infezioni in corso. In ogni caso, si consiglia, soprattutto in gravidanza di ripetere l’esame almeno una volta al mese, proprio per evitare il rischio di infezioni asintomatiche.
- positivo: cioè alcuni valori sono alterati e indicano la presenza di batteri. Tra questi, ad esempio un valore di leucociti alti nelle urine potrebbe indicare la presenza di un’infezione alle vie urinarie. L’aumento delle concentrazioni di globuli bianchi è sintomo di infiammazione nell’organismo e richiede attenzione. Così come la presenza di globuli rossi nelle urine (eritrociti nelle urine) può essere causata da diverse condizioni, tra cui lesioni, calcoli renali o vescicali, ostruzioni del tratto urinario, malattie sessualmente trasmissibili, infezioni.
Urinocoltura positiva in gravidanza cosa fare
Per curare un’infezione batterica è necessario conoscere il tipo di batterio e trattarlo nella maniera più corretta. Tra l’altro, essendo la donna incinta è importantissimo non prendere iniziativa e farsi consigliare dal medico la cura più adatta per debellare l’infezione senza mettere a rischio la gravidanza.