Sono probabilmente più antiche delle più note piramidi egiziane, strutture solide costruite solo con mattoni, canne e paglia. Stiamo parlando delle ziggurat, o ziqqurat, edifici polifunzionali realizzati sovrapponendo terrazze, dalla più grande (alla base), sino alla più piccola, posta in cima all’edificio.
Nota anche con il nome di “casa dell’universo“, oppure “casa delle fondamenta del cielo e della terra“, la ziggurat è uno degli edifici più antichi che la storia dell’uomo conosca. Scopriamo insieme peculiarità, funzioni e simbologia legati a questa struttura così affascinante.
Caratteristiche ziggurat
La costruzione della prima ziqqurat, monumento che si estende in altezza, strutturandosi come un insieme di piramidi impilate una sopra l’altra, risale al periodo compreso tra il 2100 e il 500 a.C.. Il termine “ziggurat” deriva dall’antico mesopotamico “zaqaru“, tradotto come “luogo alto”.
Non sono noti tantissimi dettagli riguardanti la composizione di questi leggendari monumenti, giacché poche ziggurat hanno resistito all’erosione del tempo. Importanti informazioni su questi edifici cultuali li fornisce, però, la ziggurat di Ur, esempio di struttura capace di non cedere all’erosione causata dal trascorrere del tempo.
Questa imponente costruzione, datata 2000 a.C. circa, sorge nell’odierno Iraq. La ziqqurat di Ur fu eretta nell’area sacra dell’Eanna e conserva alla sua cima il tempio consacrato alla dea Inanna. L’edificio iracheno mostra il “classico” esempio di struttura tipica di una ziqqurat: monumento imponente, realizzato come una piramide a gradoni esterni, che vanta dai tre ai sette piani.
Come anticipato, l’edificio simbolo della religione mesopotamica era realizzato con materiali che oggi definiremmo “di fortuna”: mattoni in argilla, canne, paglia. Componenti che, essiccati al sole, hanno fornito alle ziggurat stabilità e resistenza per un lungo periodo.
Oltre che in Mesopotamia, edifici piramidali simili alla ziqqurat sono state erette in altre aree del mondo, come Turkmenistan e la zona dell’altopiano iranico (o persiano).
Funzione dello ziggurat
Una delle testimonianze più importanti legate al ruolo sociale e religioso di questa straordinaria struttura è fornita dallo storico greco Erodoto. Secondo il suo racconto, infatti, nell’antichissima ziqqurat di Babilonia si svolgeva un rituale noto come ierogamia: si trattava di un’unione fisica tra una sacerdotessa e Marduk, dio protettore del re Hammurabi.
Le costruzioni vennero erette per unire idealmente uomini e dei, cielo e terra. Non si trattava solo di meri luoghi di culto, però: le ziggurat, infatti, somigliavano più a delle strutture polifunzionali che a delle location religiose nella rigida accezione del termine.
In ogni edificio erano, infatti, presenti numerose figure chiave della vita lavorativa e religiosa delle aree mesopotamiche. Scribi, contadini, sacerdoti, servi: tante le personalità operative nella complessa struttura, che oltre ad essere tempio fungeva anche da osservatorio astronomico, deposito idrico, luogo di difesa ed enorme dispensa di prodotti agricoli.
Dalle ziggurat si accedeva, stando ai dati raccolti dagli storici nel corso dei secoli, tramite gradinate esterne: la scalinata centrale era riservata ai sacerdoti, mentre ai civili spettava salire lungo le due rampe laterali. In cima veniva collocato il tempio con l’altare dedicato alla divinità deputata a proteggere una determinata località.
La ziqqurat rappresenta la sintesi ben riuscita tra aulico e materiale, ove momenti di studio degli astri e adorazione degli dei si alternavano ad operazioni di immagazzinamento viveri, razionamento e distribuzione beni alla comunità, organizzazione delle attività agricole e rafforzamento delle proprie difese.
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