Amniocentesi o villocentesi: cosa sono e quale scegliere

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Amniocentesi o villocentesi: cosa sono e quale scegliere

Quali sono le differenze tra villocentesi e amniocentesi? Quale scegliere in gravidanza? Cos’è l’amniocentesi? A quanti mesi fare la villocentesi? Sono esami pericolosi? Queste sono solo alcune delle domande a cui cercheremo di dare una risposta in questo articolo, per fare un pò di chiarezza sull’argomento, e per aiutare le future mamme che sono indecise su quale sia l’esame più adatto.

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Esami prenatali

Per controllare lo sviluppo del feto e della sua salute, ci sono degli esami a cui sottoporsi. Questi si dividono in due categorie, che variano in base al grado di invasività. Ci sono quindi esami prenatali invasivi e non invasivi.

Controllare la propria salute e quella del feto in gravidanza, vuol dire verificare che il bambino cresca in maniera corretta. Ci sono dei controlli medici da effettuare, che consistono in esami diagnosi ed esami di screening prenatale. I primi sono esami non invasivi, che vengono effettuati seguendo delle procedure delicate e non comportano alcun rischio di aborto spontaneo. I secondi invece sono invasivi e comportano, seppur minimamente, il rischio.

Servono al medico per monitorare la gravidanza. Uno di questi è l’ecografia che viene eseguita diverse volte, durante le settimane di gestazione, e controlla lo stato di salute di mamma e bebè. Attraverso questo esame è inoltre possibile vedere eventuali anomalie del feto, ma non tutte. Ecco perché esistono amniocentesi e villocentesi. Esami invasivi, ma che permettono di controllare in maniera più approfondita eventuali problemi.

Cos’è l’amniocentesi

Amniocentesi o villocentesi

L’amniocentesi è un esame che viene eseguito durante la gravidanza e che serve per verificare lo stato di salute del feto. Non è un esame obbligatorio, ma possono esserci diversi motivi per cui il ginecologo potrebbe consigliarlo.

Tra i motivi troviamo la presenza in famiglia di alcune malattie ereditarie, segni di insofferenza del feto oppure età matura della donna. Quest’ultimo motivo è la causa primari per cui viene richiesta l’amniocentesi. Come si esegue? L’esame si esegue attraverso una puntura. Il medico, generalmente molto esperto nell’esecuzione di questo delicato esame, trapassa con l’ago addome ed utero, per arrivare al sacco amniotico. Una volta arrivato con l’ago nel sacco, aspira una piccola quantità di liquido amniotico in cui è immerso il feto.

Durante tutta l’operazione, l’ago è tenuto attentamente sotto controllo dall’ecografia, per evitare lesioni all’intestino o alla placenta. Perchè si aspira il liquido amniotico? Perchè al suo interno si trovano tutte le cellule del feto, attraverso le quali è possibile trovare anomalie cromosomiche, responsabili di malattie o malformazioni. Tra le anomalie cromosomiche più famose abbiamo la sindrome di Down e tra le malformazioni la spina bifida.

Quando si esegue l’amniocentesi? Solitamente viene eseguita tra la 16esima e la 18esima settimana di gravidanza. Ma la volontà di anticipare i tempi della riposta, ha portato negli ultimi anni all’amniocentesi precoce, che si effettua tra le decima e la dodicesima settimana. In questo caso però, aumenta l’incidenza di eventuali complicazioni. Di contro esiste anche l’amniocentesi tardiva, ovvero l’esame che si esegue dopo la ventesima settimana di gestazione. In base alle statistiche, l’amniocentesi provoca aborto spontaneo in un caso su cento.

Cos’è la villocentesi

villocentesi o amniocentesi

Anche la villocentesi, come l’amniocentesi è un esame invasivo, non obbligatorio, che si effettua durante la gravidanza. Obiettivo dell’esame è verificare eventuali anomalie del feto.

Anche in questo caso l’esame di esegue attraverso una puntura, o meglio un prelievo. Ma nella villocentesi vengono prelevati i villi. Durante l’operazione l’ecografia controllerà che l’ago vada nella giusta direzione, senza provocare lesioni. Dopo circa un’ora dal prelievo si effettua un a ecografia di controllo del battito cardiaco del feto e la mamma dovrà rimanere a riposo per circa una settimana.

La villocentesi si effettua prima dell’amniocentesi, tra la decima e la tredicesima settimana di gestazione. Ma può essere fatta anche prima. Questo succede nei casi in cui i genitori sanno che esiste un’alta probabilità di malformazione del feto. I rischi di aborto spontaneo sono bassissimi e la possibilità di errore è quasi nulla.

Amniocentesi o villocentesi

Scegliere l’una o l’altra dipende da diversi fattori, le malattie evidenziabili sono le stesse e quindi da questo punto di vista non cambia niente. Non esiste alcuna importante differenza per quanto riguarda le possibilità di ripetizione del prelievo per fallimento dell’analisi (1/5000 per l’amniocentesi e 1/4000 per il villo coriale). Non esiste differenza neanche il rischio di aborto (0,7% per amniocentesi e 0,74% per villocentesi).

Le uniche differenze importanti riguardano il periodo in cui vengono eseguiti gli esami, 16-19 settimane l’amniocentesi e 11-13 settimane la villocentesi ed i tempi di risposta. Per la risposta dell’amniocentesi bisogna aspettare 3 settimane, per quella della villocentesi un paio di giorni.

 

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