A differenza di molti farmaci che non possono essere somministrati nei mesi di gestazione, l’aspirinetta in gravidanza è un’alleata importante. Questo non vuol dire che possiamo abusarne, anzi, al contrario le dosi previste sono state ridotte nel tempo. Tuttavia conoscere le sue proprietà così come le controindicazioni a essa connesse tornano molto utili a una donna incinta o che sta pensando di avere un bambino. Per questo ti proponiamo un’analisi dettagliata di come gestire l’assunzione della cardioaspirina in gravidanza.
Cardioaspirina a cosa serve, cos’è?
Partiamo dalle basi. Il nome aspirinetta è un’altra versione del termine cardioaspirina. Si tratta di un farmaco con un basso dosaggio di acido acetilsalicilico, ovvero lo stesso principio attivo che troviamo nella più comune aspirina. A fare la differenza è proprio la quantità dell’acido contenuta nel medicinale. Mentre un’aspirina normale ne misura 500 mg, l’aspirinetta conta solo 100 mg del principio attivo. Per questa ragione, se assumere l’aspirina in gravidanza o in presenza di particolari condizioni di salute è fortemente sconsigliato, c’è il via libera per la sua versione lieve.
Se poi ci stiamo domandando a cosa serve la cardioaspirina, la risposta è duplice. Le proprietà generali sono quelle dell’essere un anticoagulante e un antinfiammatorio, ma nel caso specifico di una donna incinta il suo uso è determinato anche da altre cause.
Rapporto cardioaspirina e gravidanza
Nello specifico di una donna incinta, l’aspirinetta con il suo principio attivo può ridurre i rischi nei soggetti più deboli. Nelle donne che già hanno subito un aborto, l’assunzione di cardioaspirina può aiutare a prevenire un’altra situazione simile. Ma in generale è utile a prevenire patologie che attaccano la placenta causando danni gravi come appunto l’aborto, il manifestarsi di un ritardo nella crescita o il distacco della placenta.
Dal punto di vista medico si ritiene che queste problematiche siano connesse a disfunzioni nella coagulazione del sangue o alla presenza di forti infiammazioni. Questi sono i casi quando prendere la cardioaspirina può rappresentare davvero un aiuto, se non una salvezza. Ma bisogna sempre fare attenzioni alle dosi e prenderla nel modo e nei tempi giusti.
Cardioaspirina dosaggio e modalità di assunzione
Se il rapporto tra aspirina e gravidanza è negativo, abbiamo compreso ora che l’aspirinetta ha invece i suoi vantaggi. Attenzione però a non trasformarli in svantaggi. Esistono infatti anche per la cardioaspirina effetti collaterali causati da un dosaggio sbagliato o anche da un’intolleranza che presenta la donna. Di regola bisogna consultare sempre il medico prima di iniziare la cura e anche leggere il foglietto illustrativo è una scelta saggia.
Tra gli effetti collaterali di questo farmaco c’è il sopraggiungere di allergie o di sanguinamenti, ma forse l’effetto collaterale più importante è legato alle tempistiche di assunzione. Se non sei informata rispetto all’aspirinetta in gravidanza fino a quando va presa o a partire da quanto, eccoti la risposta. Prima la si assume, meglio è. In particolare sono ideali le prime 12 settimane perché è il momento in cui si forma la placenta, per smettere poi una settimana circa prima del parto.
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