Molto spesso sentiamo parlare di favismo. Ma cos’è esattamente? Come possiamo capire se il nostro bambino ne è affetto? Partiamo dal presupposto che si tratta di una condizione abbastanza rara. Si stima, infatti, che in Italia ne sia affetto, circa il 10% della popolazione. Trattandosi, però, di una malattia genetica, che se non presa in tempo può scatenare reazioni che possono provocare gravi danni e, anche la morte, è importante saperne di più. Vediamo, insieme tutto quello che c’è da sapere sul favismo, in generale, e sul favismo nei bambini.
Favismo: cos’è
Il favismo è una malattia genetica che si mostra sotto forma di anemia emolitica acuta. È una malattia ereditaria, dovuta al deficit dell’enzima G6PD (glucosio 6 fosfato deidrogenasi). Questa condizione viene scatenata quando si ingeriscono le fave. Chi è affetto da favismo presenta una carenza dell’enzima G6PD. Questo enzima è contenuto nei globuli rossi e serve a proteggerli dall’ossidazione che può essere provocata da molecole derivate dal metabolismo dell’ossigeno. I bambini affetti da favismo, dunque, non producendo abbastanza G6PD, nel momento in cui ingeriscono delle fave entrano in contatto con le due sostanze contenute in esse (la vicina e la convicina) che provocano danni ossidativi ai globuli rossi. Se c’è abbastanza G6PD non succede nulla, ma in caso contrario, può comportare, se la crisi non viene curata velocemente, anche la morte.
Favismo nei bambini sintomi
È molto difficile diagnosticare il favismo in un bambino, prima che si presenti una crisi. I bambini sono più esposti a crisi perché c’è un rapporto maggiore, rispetto agli adulti, tra quantità di fave assunte e peso. Comunque, solitamente, il primo episodio si manifesta in età compresa tra i 2 e i 10 anni.
Se, dunque, il vostro bambino ha ingerito delle fave (negli ultimi 2-3 giorni) e presenta i seguenti sintomi, potreste pensare al favismo.
Nei casi più lievi, può accadere:
- pallore
- stanchezza
- lieve ittero
- urine più scure
Nelle forme più gravi, invece:
- il bambino è molto sofferente
- colorito pallido o giallognolo
- presenta dolore addominale
- tachicardia
- pressione bassa
- febbre
- urine scure
In ogni caso, in presenza di questi sintomi è necessario contattare il medico che valuterà la gravità dell’episodio. Alcune crisi, ad esempio, richiedono ospedalizzazione e necessità di trasfusione per prevenire possibili danni renali.
Come prevenire il favismo
Trattandosi di una malattia genetica, ovviamente non è possibile guarire. È però possibile prevenire eventuali crisi, una volta riconosciuto il favismo. Basterà non consumare fave e alcuni tipi di farmaci. Recenti studi hanno stabilito che il favismo non è ricollegabile anche a tutti gli altri legumi. Dunque, alcuni di essi si potrebbero assumere con tranquillità perché contengono una quantità minima delle sostanze che sono, invece, presenti in quantità elevata solo nelle fave. In ogni caso, è necessario consultare il medico per qualunque dubbio.