Fecondazione assistita: quanti cicli occorrono prima di avere un bambino?

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Fecondazione assistita: quanti cicli occorrono prima di avere un bambino?

Quando una coppia decide di affrontare un trattamento di PMA, tra le tante domande che si pone ce n’è una importante: “Quanti cicli di fecondazione assistita occorrono prima di riuscire ad avere un bambino?”.

Il desiderio di riuscire al primo tentativo è tanto ma, come provano le statistiche,purtroppo una Fivet fallisce nel 70% dei casi. Una Iui nel 90%.

I cicli di fecondazione assistita hanno numeri che spaventano infatti. Salvo pochissime eccezioni, quando si decide di intraprendere un percorso di PMA ,vanno  messi in conto più di un trattamento per aumentare le possibilità di ottenere il risultato sperato.

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Fecondazione assistita in Italia

Il trattamento della fecondazione assistita e la sua riuscita, dipendono da vari fattori: il problema principale della coppia che ricorre alla fecondazione assistita è l’età (in particolare della donna),e poi dipende molto anche dalla qualità/esperienza del centro a cui la coppia si rivolge.

Sicuramente le cose sono cambiate e molto, da quando nel 1978, nacque Luise Brown, la prima bambina nata con la fecondazione in vitro.

Dal quel momento la storia della medicina sull’argomento riproduzione ha fatto passi da gigante.

Oggi, la fecondazione in vitro (FIVET) è una procedura molto più avanzata e davvero comune.

In Italia il Registro Nazionale della PMA ha pubblicato al momento i dati al 2017 che sono i seguenti:

  • 78.366 coppie trattate con tecniche di procreazione medicalmente assistita di primo, secondo e terzo livello
  • 97.888 cicli di trattamento iniziati
  • 18.871 gravidanze ottenute
  • 12.490 parti ottenuti
  • 13.973 bambini nati vivi che rappresentano il 3,0% del totale dei nati in Italia nel 2017 (458.151 nati vivi, Fonte: ISTAT)

Il numero delle coppie che ricorrono alla PMA aumenta di anno in anno, e in parte questo potrebbe essere legato al fatto che l’età media di una donna che cerca il primo figlio, si è alzata avvicinandosi sempre di più ai 40.

Sappiamo che la fertilità della donna cala dopo i 35-36 anni di età e più si alza l’ età più la ricerca del primo figlio e quindi la e la probabilità di rimanere incinta naturalmente, diminuisce e in modo considerevole.

Inseminazione artificiale, Fecondazione artificiale, Procreazione assistita…quale trattamento?

I trattamenti di fecondazione in vitro variano a seconda della salute, dell’età, o altre specifiche problematiche di fertilità della coppia.

La fecondazione in vitro richiede la stimolazione della crescita follicolare, recupera gli ovociti maturi dalle ovaie (pick-up), avviene in laboratorio e dopo vanno trasferiti gli embrioni ottenuti nell’ utero.

Alcune strutture sostengono il trasferimento di un embrione alla volta), altre trasferiscono più embrioni ( 2 o 3) per aumentare la possibilità che almeno un embrione si impianti e si traduca in gravidanza.

È importante ricordare che, proprio come il concepimento naturale, anche la fecondazione in vitro può richiedere diversi cicli per dare un esito positivo.

Ma quanti?

Le percentuali di successo sono quasi triplicate quando le donne si sono sottoposte per oltre sei cicli: un trattamento di inseminazione intrauterina ha un tasso di successo del 10% con tasso cumulativo del 25% entro 6 tentativi.

Il successo della PMA è legato a vari motivi, le possibilità aumentano con, ad esempio, i cambiamenti nello stile di vita come cambiamenti nella dieta, esercizio fisico.

La fecondazione in vitro presenta dei rischi? Si!

Proprio come qualsiasi procedura medica invasiva, si traduce in stress, gravidanze ectopiche e nascite multiple sono solo alcuni dei possibili effetti collaterali.

 

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