L’influenza stagionale è una malattia virale che si presenta ogni anno durante l’inverno. I bambini sono più soggetti a questa malattia rispetto agli adulti, poiché il loro sistema immunitario non è ancora completamente formato. Il virus influenzale si diffonde per via aerea attraverso le goccioline di saliva che una persona infetta può trasmettere ad altri quando parla o entra in contatto con loro. Di conseguenza, è più probabile che si diffonda in ambienti affollati e chiusi. Anche prima che compaiano i sintomi influenzali, le persone possono trasmettere il virus. Questo significa che un individuo può essere contagioso anche se non presenta alcun sintomo e una volta comparsi i sintomi questi possono durare anche una decina di giorni. I bambini e le persone con un sistema immunitario compromesso possono impiegare più tempo per guarire.
Sintomi influenza: come riconoscerli
I sintomi generali riconducibili alla classica influenza stagionale sono:
- febbre, solitamente superiore ai 38°C
- dolori articolari e muscolari
- cefalea
- spossatezza, che può proseguire anche una volta guariti
- mal di gola e difficioltà a deglutire
- raffreddore
- tosse
- inappetenza
Il periodo di incubazione è generalmente breve, dai due ai tre giorni e i sintomi possono persistere fino a circa dieci giorni. Devono essere presenti almeno tre sintomi contemporaneamente per poter parlare di influenza. Naturalmente, non è facile diagnosticare un’influenza senza conoscere i risultati degli studi scientifici. Tuttavia, i sintomi dell’influenza generalmente non sono gravi; ma, se dovessero peggiorare o persistere dopo la guarigione, è consigliabile consultare il medico.
Virus influenza come proteggere i bambini
Come accennato in precedenza, l’influenza stagionale è molto diffusa tra i bambini che frequentano la scuola. Inoltre, partendo dai più piccoli, l’influenza tende a propagarsi anche ad altri membri della famiglia con cui il bambino infetto entra in contatto. Da qui, la forte raccomandazione dei pediatri e del Ministero della Salute a seguire delle linee guida generali per ridurre il rischio di ammalarsi. Tra queste:
- arieggiare spesso i luoghi frequentati dal bambino
- lavare spesso le mani
- valutare insieme al pediatra la possibiltià di assumere degli integratori
- consumare il giusto apporto di Vitamina C
- valutare insieme al pediatra se necessario ricorrere alla vaccinazione antinfluenzale
Influenza 2019 sintomi differenze con il Covid
Fino al 2019, quando venivano riscontrati sintomi di malessere si tendeva a pensare all’influenza. Tuttavia, dall’inizio della pandemia da Covid-19 nel 2020, i falsi allarmismi sono diventati più comuni a causa delle similitudini tra i sintomi del covid e quelli dell’influenza. Entrambe sono malattie virali altamente contagiose che colpiscono le vie respiratorie, provocando malessere generale e febbre alta. Quindi, oltre al risultato positivo del test per identificare il Covid, ecco alcune importanti differenze da considerare:
- periodo di incubazione: nel caso della tradizionale influenza i sintomi compaiono dopo 2-3 giorni al massimo, mentre nel caso del Covid, l’incubazione può arrivare anche a due settimane.
- perdita di sapori e odori: un sintomo che solitamente nelle tradizionali influenze non si presenta, se non per brevi periodi. In caso di Covid, invece, la perdita dell’olfatto e del gusto può prolungarsi anche per diverse settimane.
- mal di gola forte e difficoltà respiratoria: solitamente sintomi più intensi nei casi di Covid.
Le prime fasi dei sintomi possono essere simili, come febbre, stanchezza, mal di testa, tosse e raffreddore. Se invece compaiono un forte mal di gola, tosse persistente o difficoltà respiratoria accompagnati da disturbi gastrointestinali allora potrebbe trattarsi del coronavirus. L’unico modo per saperlo con certezza è fare il tampone.