Insaccati in gravidanza, ecco quali mangiare e quando

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Durante la gravidanza, ci si chiede spesso quali salumi è possibile mangiare. La regola è sempre la stessa, cioè quando si è incinta, gli alimenti vanno consumati cotti, e gli insaccati non fanno eccezione. Di seguito, alcuni chiarimenti su quello che c’è da sapere sul consumo di insaccati in gravidanza.

Insaccati quali sono quelli sicuri e non in gravidanza

Tra tutti gli insaccati, sicuramente il prosciutto cotto in gravidanza è quello che può essere consumato con maggiore serenità, proprio perchè, come dice la parole stessa, si tratta di un insaccato “cotto”. Ma, come regolarsi con gli altri salumi? Ecco alcune nozioni da conoscere.

Mortadella in gravidanza

Rientra tra gli insaccati che sono stati sottoposti a trattamento termico, quindi, sterilizzati da batteri e con cotture lunghe ad alte temperature. Di conseguenza, la mortella in gravidanza si può mangiare.

Bresaola in gravidanza

Nonostante la stagionatura di 30 giorni, la bresaola è sconsigliata, poiché aumenta le possibilità di contrarre la Toxoplasmosi, una malattia molto pericolosa per le donne incinta.

Wurstel in gravidanza

I wurstel crudi non devono essere consumati in gravidanza. Ma, se cotti o bolliti, allora è possibile consumarli, sempre con cautela.

Prosciutto crudo in gravidanza

Secondo la regola generale, si raccomanda alle donne in gravidanza di evitare prosciutti crudi poiché queste carni non sono cotte e possono contenere il parassita della toxoplasmosi. In alcuni casi, sembrerebbe che alcune marche di prosciutto crudo possano essere consumate, in quanto la lunga stagionatura non favorirebbe la sopravvivenza del parassita. Ma, in ogni caso, si consiglia sempre di non rischiare, anche perchè non si può avere la certezza delle condizioni igienico santarie in cui viene mantenuto il prodotto.

Salame in gravidanza

Il salame rientra proprio tra i primi alimenti assolutamente vietati durante i nove mesi di gestazione. Sempre perchè si tratta di carne non cotta.

Rivolgersi sempre al proprio ginecologo

Il motivo per cui non è possibile consumare insaccati e salumi crudi durante la gravidanza è ben chiaro, a meno che non abbiate già passato con sicurezza la toxoplasmosi. In ogni caso, sarà il ginecologo a consigliarvi l’alimentazione più corretta e sicura da seguire durante la gravidanza. Bisogna ricordare che anche gli insaccati cotti, debbono essere consumati con attenzione, poiché sono poveri di nutrienti e ricchi di sale; quindi un eccessivo consumo può portare a ritenzione idrica ed ipertensione. Inoltre possono contribuire ad aggravare alcuni disturbi della gravidanza come gonfiore o stanchezza. Si consiglia di eliminare il grasso presente sulle fettine e di consumarne circa 100 grammi a settimana, meglio se dilazionati in due o tre volte. In sintesi, durante la gravidanza, è possibile consumare solo salumi cotti a temperature elevate che superano i 60° C e per periodi di tempo prolungati, come prosciutto cotto, mortadella, fesa di pollo o tacchino, wurstel (solo bolliti o cotti) e porchetta. Tuttavia quest’ultima deve essere limitata poiché viene classificata come un alimento “grasso”.

 

 

 

 

 

 

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