Piede torto bambini: cause, diagnosi e cure e trattamenti

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Piede torto bambini: cause, diagnosi e cure

Il 2° trimestre di gravidanza è arrivato ed è giunto il momento di fare l’ecografia morfologica: un ‘esame emozionante, visto che oltre a dirci se il bimbo sta bene, ci dirà anche il sesso del nascituro. Ma cosa più importante di questo esame, vedrà ogni aspetto fisico del piccolo: può succedere che, soffermandosi sul piedino, il dottore noti dallo schermo qualcosa di anomalo e vi dirà che ha notato il piede torto.

Altre volte questo problema non si nota prima del parto, il bimbo cresce regolarmente e solo dopo essere venuto al mondo in sala parto, il pediatra dirà che sta bene ma ha il piede torto!

I genitori ovviamente vengono assaliti da paure e preoccupazioni.

Oggi vi daremo qualche informazione su cosa significa esattamente, se il bambino potrà camminare, diagnosi e cure.

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piede torto neonato

Piede torto congenito

Il piede torto congenito è una malformazione complessa che coinvolge tutto l’arto inferiore ma si nota poi solo nel piede, che avrà un aspetto anomalo: quasi sempre,la specifica tipologia più frequente è il piede torto equino varo cavo addotto supinato.

Questo piedino risulta alla nascita completamente ruotato verso l’interno, con la punta verso il basso, appunto equino, la parte interna del piede ripiegata su sé stessa , da qui cavo e varo e la pianta verso l’interno o verso l’alto (addotto, supinato).

Anche manipolato il piede rimane in questa posizione.

Piede torto bilaterale

I genitori rimangano sempre esterrefatti e preoccupati davanti a ciò, ma è una delle deformità congenite più comuni che riguardano le ossa e le articolazioni dei neonati.

Pare infatti che oltre 600 bambini ogni anno nascono con questa patologia, prendendo prevalentemente i maschi, circa il doppio rispetto alle femminucce, e la deformità può presentarsi in uno o in entrambi i piedi (piede torto bilaterale).

Piede torto congenito cause

Solo in rari casi il piede torto significa che dietro ci sono patologie più complicate come:

  • la spina bifida,
  • artrogriposi,
  • disfunzioni neurologiche
  • malattie genetiche eccetera.

Nella maggior parte dei casi è una deformità sola a se stessa,allora diagnosticata come piede torto idiopatico, quindi senza una causa determinante conosciuta.

Ad oggi è sempre più chiaro che questa malformazione è la conseguenza di cause sia genetiche che ambientali, che influenzano la forma del piede mentre si sta formando in utero.

Piede torto da posizione

Esiste anche il piede torto da posizione, una forma di piede torto che a causa della riduzione del liquido amniotico, o di una posizione anomala in utero o ancora malformazioni uterine, ha mantenuto durante gli ultimi mesi della vita intrauterina una posizione forzata in un certo modo che che ne ha causato poi l’aspetto al momento della nascita.

Ma in questo caso l’aspetto del piede è solo temporaneo e si risolve spontaneamente o mediante manipolazioni correttive che accompagnano il piede a ritrovare pian pianino la sua forma fisiologica normale.

Piede torto bambini diagnosi

La diagnosi del piede torto avviene dunque al momento della nascita e si basa sulla semplice osservazione clinica e morfologica del piede che presenta un aspetto peculiare.

Dopo la visita di uno specialista ortopedico si potrà distinguere, con opportune manovre, se si tratta di un piede torto lieve, dunque che si può correggere facilmente o di un piede torto rigido o atipico.

Al giorno d’oggi, grazie al miglioramento delle apparecchiature mediche e della precisione diagnostica ecografica, è sempre più frequente la possibilità di avere una diagnosi già mentre il bambino è in pancia, verso la 20° settimana di gestazione, durante l’ecografia morfologica.

Conoscere la presenza della deformità con questo anticipo aiuta i genitori a poter  pianificare un percorso terapeutico, che andrà intrapreso il prima possibile dopo la nascita del bambino.

Piede torto possibili terapie e cure

La terapia e i  trattamenti del piede torto congenito sono migliorate e adeguate, ma il “Metodo Ponseti” il gold standard,   rimane il più usato, il migliore.

Si applicano dapprima dei gessetti correttivi , dal piede fino alla coscia, e che consentono una correzione della deformità in maniera progressiva; prima si avvia tale procedimento meglio è, in genere entro le prime due settimane di vita, i gessetti vengono poi sostituiti ogni cinque-dieci giorni.

Il numero di gessi può variare (vanno da 4 a 8) in base alla rigidità della deformità, e nel 70-80% dei casi è necessario, per completare la correzione, anche fare un piccolo intervento chiamato Tenotomia del tendine di Achille, che può essere effettuato con anestesia locale e che viene seguito applicando poi un apparecchio gessato da mantenere per ulteriori tre settimane.

Dopo viene assegnato un tutore: due scarpine collegate da una barra centrale. Questa ortesi è la stessa sia nelle forme monolaterali di piede torto che bilaterali, ed è strutturata per consentire il mantenimento della correzione ottenuta.

Per i primi 4 mesi il tutore deve essere indossato almeno 23 ore al giorno, per poi procedere, nei mesi successivi e previo mantenimento della correzione, a una riduzione progressiva del tempo di utilizzo fino ad arrivare a 12 ore al giorno, cioè mentre il bambino riposa.

Quando le tempistiche di trattamento vengono rispettate e il piede risponde bene alle cure proposte la patologia non comporta alcun ritardo nello sviluppo motorio.

Il tutore non deve essere mai abbandonato almeno fino ai 4 anni di età del bambino, momento in cui si riduce il rischio di ricomparsa della deformità.

La necessità di un trattamento del piede torto congenito così prolungato è dettata, infatti, dall’elevato rischio che la deformità si ripresenti ( parliamo del 25% dei casi).
Solo un corretto utilizzo del tutore e una completa aderenza al trattamento proposto può limitare l’ evenienza.

Dopo i 4 anni di età la possibilità di recidiva sono scarsissime.

 

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