Scarlattina neonato: come riconoscerla? Sintomi e cura

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Scarlattina neonato: come riconoscerla? Sintomi e cura

Nonostante la situazione sia migliorata di molto rispetto al passato, la scarlattina continua a essere responsabile di circa 700 milioni di infezioni ogni anno. Uno dei target preferiti è quello rappresentato dai bambini ed è una realtà per molti aspetti preoccupante. Ma perché sono i più piccoli ad essere interessati maggiormente? Come gestire la scarlattina neonato? In che modo la malattia si manifesta e com’è possibile curarla?

La prima cosa che può venirci in mente è che la scarlattina è una malattia infettiva trasmessa via aerosol, ovvero tramite goccioline emesse con tosse e starnuti. I bambini in questa fascia di età iniziano ad andare a scuola e ciò li rende più esposti. È un fattore da considerare ma non l’unico. Proviamo a dare una risposta a tutte queste importanti domande.

Scarlattina bambini piccoli 

Il batterio della scarlattina, conosciuto in medicina anche come Streptococco beta-emolitico di gruppo A, è una malattia che interessa in particolar modo i bambini in una fascia di età compresa tra i 3 e i 10 anni. E perché? Apparentemente sembra strana l’idea che la scarlattina nei bambini di 3 anni possa presentare più criticità che in un bambino appena nato. La risposta è negli anticorpi. La fortuna del neonato sta infatti nel riuscire a ricevere gli anticorpi necessari a contrastare la malattia attraverso il latte della mamma. Allo stesso modo circa l’80% dei bimbi di età superiore ai 10 anni ha sviluppato gli anticorpi autonomamente.

Scarlattina neonato

Scarlattina come riconoscerla e curarla

I sintomi scarlattina nei bimbi si manifestano a diversi livelli. Fortunatamente sono tutti riconoscibili e ciò facilita l’individuazione della malattia per entrare in azione e curarla. Il più evidente è rappresentato dalle eruzioni cutanee che possono comparire in primis nella zona collo, ascelle e inguine come piccole macchioline rosse ravvicinate. Un altro elemento di valutazione è la lingua sulla quale il batterio causa una patina bianca che nel giro di qualche giorno diventa rossa. A questi poi si aggiungono i classici sintomi dell’influenza, quali la febbre alta, mal di gola e dolori muscolari. Ma bisogna fare attenzione perché altre complicazioni molto pericolose della scarlattina nei bambini sono legate al possibile manifestarsi di tachicardia e cefalea.

Indipendentemente dalla presenza di uno o più sintomi, la cura per la malattia prevede la somministrazione di antibiotici per circa 10 giorni, riposo, idratazione e isolamento assoluto.

Scarlattina nel neonato

Mentre nei bambini sopra i 2 anni questa malattia deve essere interpretata come un problema serio e allarmante, al contrario la scarlattina nei neonati non desta particolari sospetti. Al contrario di quanto potremmo immaginare, più il bambino è piccolo e più il suo sistema immunitario è resistente grazie al latte della mamma in cui sono presenti anticorpi. Si ritiene infatti che durante i primi 6 mesi di vita sia impossibile per il neonato ammalarsi di scarlattina, proprio perché è la fascia di età in cui sicuramente tutti i piccoli sono allattati. A partire dal settimo mese i rischi aumentano leggermente ma sono sempre molto bassi fino ai 2 anni.

Ciò non toglie che qualora dovessero presentarsi disturbi con elementi simili a quelli descritti occorre consultare immediatamente il medico per comprendere la problematica in atto e agire repentinamente.

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