Tenere in braccio i bambini non significa affatto viziarli. A dirlo è l’esperta, la psicologa Stefania Andreoli, che spiega che i neonati hanno bisogno di stare in braccio alle mamme e l’abbraccio ha un forte potere calmante per il bebè. Non è un vizio per il bambino stare in braccio, ma un bisogno primario e come tale va soddisfatto. Tiriamo un sospiro di sollievo mamme.
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Tenere in braccio i bambini
Fare la mamma non è affatto facile. È il mestiere più difficile del mondo. Lo sappiamo bene. La prima cosa da fare è liberarsi delle informazioni sbagliate e dei giudizi della gente. Ogni mamma sa ciò che è meglio per suo figlio. Basta ascoltare ciò che dice la suocera, la vicina, la signora al supermercato o le altre mamme. Per crescere bene ogni bimbo ha bisogno di una dose quotidiana di tenerezza. L’essere preso in braccio, accarezzato e coccolato, fanno parte dei bisogni primari del bambino. Allora vi chiederete: cosa dobbiamo fare se il bambino è un po’ più grandicello e piange perché vuole venire sempre in braccio? Noi mamme rappresentiamo un porto sicuro per il bambino, un’isola felice e un’ancora. Non dobbiamo sgridare mai il bambino che vuole essere preso in braccio. Non ascoltiamo i consigli di altri genitori che si sentono “esperti” perché ci sono già passati. Sentiamoci libere di crescere nostro figlio come meglio crediamo. Evitiamo frasi “ormai sei grande, non ti vergogni a venire in braccio alla mamma?”. Rischiamo solo di umiliare il bambino e renderlo triste. Piuttosto stimoliamo e incoraggiamelo ad avere una sua autonomia. Non dobbiamo nemmeno esagerare con l’uso del passeggino a tutti i costi quando il bambino già cammina bene (anche se lo troviamo più comodo quando usciamo). Piuttosto facciamogli scoprire il piacere della passeggiata e di camminare da solo. Perché non facciamo diventare la passeggiata un gioco? Facciamo delle soste durante il percorso a piedi, raccontiamogli delle favole durante il tragitto.

Nanna impossibile?
Quante volte ci sentiamo dire che il sonno dei bambini è questione di abitudini? Quando nasce un bimbo è così dolce, fragile e tenero con quelle “guanciotte” rosse. Per noi mamme è quasi impossibile non abbracciarlo, prenderlo in braccio e strapazzarlo di baci. Quante volte ci viene detto non prenderlo sempre in ogni braccio ogni volta che piange? Ma chi stabilisce ciò che giusto o sbagliato. Quando nasce un bebè improvvisamente tutti i neogenitori si sentono esperti chiamati in causa per consigliare e giudicare. Nulla di più stressante! “Ma dorme? Ti fa dormire? Non lo fai nemmeno piangere e subito lo prendi in braccio?” È normale che una mamma voglio tenere il bambino in braccio. Sono nove mesi che lo tiene nella pancia e viene d’istinto ora tenerlo sempre in braccio. Ma subito parte il giudizio altrui. “Perché piange? Non lo viziare eh, poi non riprendi più!” I consigli solo se richiesti, grazie. Così bisognerebbe rispondere a tutte le persone invadenti. “Ai bisogni del mio bambino ci penso io che sono la mamma”: ecco così noi mamme dobbiamo dire per farci rispettare. Cari consiglieri infaticabili, quando entrate in una casa dove c’è un neonato, evitate giudizi inutili, pareri non richiesti, spegnete i cellulari o abbassate le suonerie e ascoltate le mamme, non giudicatele e non sentenziate.
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